«Ancora una volta si usa il Ssn come un bancomat, invece che come un formidabile investimento per garantire diritti, sviluppo e buona occupazione
Di fronte a nuovi tagli alla sanità i sindacati sono pronti a scendere in piazza. «Il Governo, nella proposta di Patto per la Salute, annuncia possibili tagli al finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) – premettono in una nota congiunta Cgil, Cisl, Uil – la Conferenza delle Regioni, lanciando l’allarme, indica la cifra dei possibili tagli per 2 miliardi già nel 2020. Se fosse confermata, si tratterebbe di una scelta inaccettabile, che colpisce un Ssn già ferito da anni di sottofinanziamento (l’Italia ha una spesa sanitaria al di sotto della media dei Paesi europei), che ha indebolito i servizi, impedito le assunzioni di personale necessarie per assicurare la tutela della salute e le cure ai cittadini».
In questa situazione, proseguono, «si compromette il diritto ad accedere agli attuali Lea e l’attuazione di quelli nuovi, si accentuano le disuguaglianze tra le regioni e le persone, si impediscono le necessarie innovazioni e riorganizzazioni per riqualificare i servizi sanitari. Ancora una volta si usa il Ssn come un bancomat, invece che come un formidabile investimento per garantire diritti, sviluppo e buona occupazione». Cgil, Cisl, Uil «hanno già avviato una mobilitazione per cambiare le politiche economiche e sociali del Governo e per rilanciare il SSN pubblico e universale, con la grande manifestazioni dei Pensionati del 1 giugno, quella dei lavoratori pubblici in programma l’8 giugno e l’iniziativa per il Mezzogiorno del 22 giugno prossimo. Di fronte a nuovi tagli – concludono i sindacati – diventa inevitabile una mobilitazione dei lavoratori e dei pensionati».