Intervenuto al convegno “La sicurezza delle cure e la tutela dei diritti”, organizzato all’Università Sapienza di Roma, il presidente dell’Ordine aggiunge: «In arrivo i decreti attuativi della Legge Gelli, che tranquillizzeranno gli operatori e comporteranno risparmi economici»
Dal contenzioso medico legale alla medicina difensiva, dall’intesa con la magistratura per formare un elenco di medici legali competenti per ogni singola materia al recente incontro con il sindaco di Roma Virginia Raggi, il presidente dell’Ordine dei Medici della capitale, Antonio Magi, affronta ai nostri microfoni diversi temi sanitari di interesse nazionale e locale.
Intervenuto al convegno “La sicurezza delle cure e la tutela dei diritti”, organizzato all’università Sapienza di Roma dalla professoressa Paola Frati e dal professor Vittorio Fineschi, Magi conferma che «i decreti attuativi della legge Gelli sulla responsabilità professionale dei medici sono in dirittura d’arrivo». Decreti che «porteranno maggiore tranquillità ai pazienti e agli operatori, che non dovranno più quindi ricorrere alla medicina difensiva e non richiedere più esami inutili e inappropriati. Questo – spiega Magi – avrà come naturale conseguenza un risparmio economico che consentirà di avere più soldi a disposizione per la salute dei cittadini».
«Come Ordine di Roma – continua il presidente – abbiamo messo in moto un meccanismo per cui, grazie alle società scientifiche e delle linee guida ben precise, formeremo degli elenchi con i medici legali competenti per ogni singola materia e adeguati alle necessità richieste dal giudice».
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Il presidente dell’OMCeO di Roma racconta poi dell’incontro con il sindaco Virginia Raggi per discutere dell’ipotesi di dar vita ad un protocollo d’intesa riguardante la salute pubblica, in particolare la formazione e la prevenzione, e la necessità di «lavorare insieme per risolvere delle problematiche come l’affollamento dei pronto soccorso».
«Ho inoltre ricordato al sindaco – prosegue Magi – che sarebbe meglio ricontrollare se a Roma c’è un problema sanitario relativo all’immondizia nelle strade prima che intervenga io, com’è accaduto lo scorso anno. Tutti gli enti che devono intervenire su questo problema – conclude il presidente – devono mettersi d’accordo e pensare alla salute del cittadino più che alle schermaglie politiche».