Marocchini (ostetrica): «Superato il travaglio e il parto, io, Chantal e Vittorio affronteremo un percorso a domicilio per valutare il corretto andamento dell’allattamento, la crescita del neonato e il benessere di mamma e bambino»
Se chiedete a qualcuno di immaginare un’ostetrica sicuramente la vedrà in una sala parto, accanto ad una donna, ad assisterla durante il travaglio fino alla nascita del suo bambino. Ma questo è solo un luogo comune, l’idea più diffusa nell’immaginario collettivo. Nella vita lavorativa di questi professionisti sanitari c’è molto di più. E per scoprirlo abbiamo visitato uno studio libero professionale a gestione ostetrica, dove ci ha accolti Simona Marocchini, ostetrica e segretario dell’Ordine della professione Ostetrica di Roma.
È bastato fermarsi ad osservare la sala d’attesa per capire che alle ostetriche si rivolgono persone di tutte le età: non solo signore in dolce attesa, ma anche neomamme alle prese con l’allattamento, coppie che desiderano un figlio e donne in menopausa. «Ogni ostetrica – spiega Simona Marocchini – è specializzata in un particolare ambito, ma è di tutte noi il compito di accogliere la donna a 360 gradi, lavorando in uno studio o anche a domicilio».
«Alle donne che desiderano mettere al mondo un bambino – continua Marocchini – l’ostetrica può riservare un percorso di assistenza per la corretta assunzione di acido folico, può suggerire l’alimentazione più adeguata e guidarle nella modificazione degli stili di vita, indirizzandole verso le sane abitudini. Durante la gravidanza l’ostetrica può seguire tutto il periodo di gestazione in un’ottica di continuità assistenziale: si crea un legame molto intimo con la coppia che continuerà anche dopo il parto per aiutare la neomamma con l’allattamento e le prime cure del neonato. Ed anche durante la menopausa le donne possono trovare nell’ostetrica una figura professionale preparata per aiutarle ad affrontare un nuovo percorso che punti al miglioramento della qualità della vita, soprattutto in quest’epoca in cui la donna che si è affaccia alla menopausa – sottolinea l’ostetrica – è una donna giovane».
Al nostro arrivo è il turno di Chantal, signora al nono mese di gravidanza: la seguiamo all’interno dello studio ostetrico per assistere alla sua visita di controllo. «Chantal – spiega Simona Marocchini – è alla trentasettesima settimana di gestazione, in attesa che nasca il piccolo Vittorio. Ha affrontato tutto il suo percorso di assistenza alla gravidanza con un’ostetrica».
Nella sua visita odierna si sottoporrà alla misurazione di alcuni parametri per verificare il corretto andamento della gestazione. «Cominciamo dalla palpazione della pancia – dice l’ostetrica – che ci permette di capire il posizionamento del bambino, di avvertire i suoi movimenti. Possiamo sentire se l’utero è contratto ed il volume del liquido amniotico. Successivamente si misura la lunghezza in centimetri della distanza dalla sinfisi fino al punto in cui finisce l’utero. Questa misurazione viene riportata all’interno di un grafico e ci permette di verificare il corretto andamento della crescita del piccolo».
Dopodiché si procederà all’ascolto del battito fetale: al momento della visita il cuoricino di Vittorio batte circa 131 volte al minuto. Per concludere, si misura la pressione arteriosa della futura mamma che nel caso di Chantal è perfettamente nella norma: 120-70.
La visita di Chantal è conclusa ma tornerà molto presto per un nuovo controllo: «Ci stiamo avvicinando alla nascita – spiega l’esperta – e quindi ci vedremo più frequentemente. Insieme, ci stiamo preparando ad affrontare un parto spontaneo. E, superato il momento del travaglio e della nascita, continueremo a vederci ancora per un po’. Io, Chantal e Vittorio affronteremo un percorso a domicilio che permetterà di valutare il corretto andamento dell’allattamento, la crescita del neonato, il benessere di mamma e bambino. Un sostegno ai neogenitori – conclude l’ostetrica – che da coppia diventano famiglia».