Le professioni sanitarie raccolte nel maxi Ordine TSRM e PSTRP hanno voglia di prendere il volo. Per questo chiedono a gran voce il varo degli ultimi due decreti attuativi della legge 3 del 2018, in particolare quello che stabilisca i meccanismi per l’elezione delle Commissioni d’Albo all’interno delle quali si potranno approfondire le singole tematiche […]
Le professioni sanitarie raccolte nel maxi Ordine TSRM e PSTRP hanno voglia di prendere il volo. Per questo chiedono a gran voce il varo degli ultimi due decreti attuativi della legge 3 del 2018, in particolare quello che stabilisca i meccanismi per l’elezione delle Commissioni d’Albo all’interno delle quali si potranno approfondire le singole tematiche delle 19 professioni. Di questo si è parlato all’incontro organizzato dall’UNID Lazio, l’Unione Nazionale degli Igienisti Dentali, per il ciclo “Il venerdì degli igienisti dentali” presso la Casa dell’Aviatore a Roma.
Ospite d’eccezione l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, colei che ha portato a termine il processo di creazione del maxi Ordine, che ha spiegato l’importanza dell’Ordine in primis come strumento per combattere l’abusivismo ma anche per promuovere le professioni ormai destinate ad avere una posizione sempre più centrale nel mondo della sanità.
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Tra gli ospiti della serata anche Claudio Dal Pont, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Roma e provincia, Domenico Tomassi igienista dentale in duplice veste consigliere nazionale UNID e rappresentante del CONAPS, Coordinamento Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie, Fernando Capuano, Presidente della Simedet, Società Italiana di Medicina diagnostica e terapeutica, che ha lanciato l’idea della costituzione di un Osservatorio permanente sulle professioni sanitarie, e Laila Perciballi, referente del Movimento Consumatori e consulente del maxi Ordine nella lotta all’abusivismo.
Tra gli organizzatori della serata Stefania Piscicelli, Presidente UNID Lazio, che ai microfoni di Sanità Informazione ha raccontato l’importanza della professione dell’igienista dentale e le aspirazioni dei professionisti di categoria: «Dopo l’Ordine stiamo aspettando i decreti per la formazione delle commissioni d’Albo. Dobbiamo affrontare alcune delle problematiche più urgenti, in primis quello della gestione separata Inps. Gli igienisti dentali non sono nel pubblico, siamo soprattutto liberi professionisti e il problema è che la gestione separata Inps dà pochi diritti e una aliquota altissima. Dovremmo essere maggiormente presenti nella sanità pubblica poiché operativi solo in piccole realtà del nord Italia per poter valorizzare progetti di prevenzione sul territorio (scuole, consultori etc). Questo creerebbe vantaggi certi anche per il SSN riducendo drasticamente i costi delle terapie.
Presidente, quale caratteristica dovrebbe avere un buon igienista dentale e perché la vostra professione è importante anche per la prevenzione?
«Oltre ad una buona preparazione tecnico-scientifica, la caratteristica principale dovrebbe essere l’empatia perché se sai entrare in contatto con il paziente, lo sai comprendere, riesci a capire quali sono i suoi bisogni, quali sono le sue potenzialità nell’applicare i nostri consigli, quanto lui è interessato verso la propria salute orale. In quel modo lì trovi poi una chiave di lettura per cercare di motivarlo ad intraprendere dei percorsi di prevenzione che lo salveranno sia dalle malattie del cavo orale che da eventuali patologie sistemiche correlate. Dalla bocca si possono capire tante informazioni ad esempio alcune patologie della bocca possono essere correlate ad altre malattie sistemiche. Se la bocca è in salute garantiamo anche una maggiore salute generale».
Che consiglio si può dare per una buona igiene orale?
«I consigli dovrebbero essere personalizzati. L’igienista dentale ha davanti il suo paziente, entra in empatia con lui, valuta quali sono le sue predisposizioni, le abitudini, le eventuali patologie e da lì sa dare dei consigli personalizzati (tailor-made) sugli strumenti e le tecniche da utilizzare».
Come attuate la prevenzione?
«Noi abbiamo il compito di diffondere la prevenzione odontoiatrica. In un mondo ideale un igienista dentale dovrebbe dedicarsi a diffondere informazioni importanti che promuovono salute e corretti stili di vita. Per fare alcuni esempi, un paziente oncologico dovrebbe avere prima un consulto con l’odontoiatra ed essere affidato all’igienista dentale che durante la sua malattia lo motiva ad avere anche una corretta cura del cavo orale, questo limita le complicanze odontoiatriche derivate dalle terapie del tumore che possono essere importanti, debilitanti e peggiorare ulteriormente la qualità di vita. Altro modo per divulgare prevenzione ad ampio raggio è educare le donne in gravidanza, io ad esempio ogni mese tengo una lezione in un corso di preparazione al parto al Policlinico Gemelli, sono stata inserita in un percorso già esistente per fornire utili consigli alle gestanti su alcune problematiche gengivali che possono essere correlate ad alcune complicanze ostetriche, istruendo inoltre le future mamme alla cura del cavo orale del neonato e del bambino, fornendo suggerimenti importanti per la loro salute. Questo per me significa poter diffondere la prevenzione alle generazioni future, si parte dalla mamma per puntare ad avere bambini che diventeranno adulti motivati alla prevenzione.