Lavoro e Professioni 19 Giugno 2019 10:56

Formazione post-laurea, Minerva (Als): «Non è stata adeguatamente programmata, servono 2090 borse in più»

«Non abbiamo più specializzati e gli ospedali corrono il rischio del crash», spiega il presidente dell’Associazione libero specializzandi. «Ci sono diverse migliaia di medici che vorrebbero entrare in questo percorso ma non riescono, si tratta di quasi 10mila studenti» aggiunge Minerva

Formazione post-laurea, Minerva (Als): «Non è stata adeguatamente programmata, servono 2090 borse in più»

Mancano i medici specialisti negli ospedali mentre le borse di formazione stanziate non riescono a sopperire alla richiesta di circa 10mila neolaureati che vorrebbero accedere alle specializzazioni. Un “buco formativo” nel quale i giovani medici si trovano intrappolati, come raccontato durante l’assemblea organizzata da Anaao Giovani – Als (Associazione libero specializzandi) al ministero della Salute, per fare il punto sulla formazione post-laurea in medicina.

«La formazione non è stata adeguatamente programmata», ha spiegato a margine dell’assemblea il presidente Als, Massimo Minerva. «Gli aspetti sono due, non abbiamo più specializzati e gli ospedali corrono il rischio del crash, perché non si trovano più medici specialisti, in particolare in una serie di specialità come medicina d’emergenza, anestesia, pediatria e radiologia. Questo è dovuto ad una mancata programmazione. L’altro problema è il periodo in cui questi giovani vengono formati, le università possono avere difficoltà a formarli del tutto, infatti c’è bisogno di passarli alle reti formative che sono poi gli ospedali periferici. Il problema è che l’osservatorio delle specializzazioni con l’entità delle cose da controllare, non riesce a controllare abbastanza»

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Per affrontare le carenze del Servizio sanitario nazionale e permettere la formazione dei giovani medici servirebbero almeno 2090 borse in più, così da «erodere il limbo e azzerarlo entro il 2024» come spiegato durante l’incontro e dei learning hospital, ovvero ospedali di apprendimento per una formazione di qualità. «La più urgente è quella di permettere l’utilizzo di questi specializzandi nell’attività ospedaliera, – continua Minerva – perché questa è la proposta che viene fatta dalla politica. È una proposta che ha delle criticità, ma risponde ad un’esigenza reale, cioè la mancanza di medici negli ospedali. Ormai è noto a tutti che manchino gli specializzati. A volte dicono che mancano i medici, in realtà ci sono molti medici che vorrebbero entrare nel percorso formativo e non possono. Infatti, ci sono diverse migliaia di medici che vorrebbero entrare in questo percorso, ma non riescono, si tratta di quasi 10mila studenti».

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