«Perché i medici – spiega il presidente dell’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), Foad Aodi – tante volte ultimamente vedono i loro diritti e anche la loro professione a rischio, tra aggressioni e denunce»
«Nel Lazio mancano più di 400 medici di cui 280 solo a Roma», sono i numeri rivelati dal presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), Foad Aodi in occasione della consegna a Roma, organizzata da Consulcesi, degli assegni agli ex specializzandi che in appello hanno visto riconosciuto il loro diritto alla giusta remunerazione. Una vittoria celebrata all’Hotel Palatino di Roma alla presenza, tra gli altri, del Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi e dell’Amministratore delegato di Consulcesi Andrea Tortorella, e che rappresenta una boccata d’ossigeno per tutta la categoria scossa da fenomeni quali le aggressioni e la carenza di personale.
«Sicuramente per i medici italiani e per i medici romani è una giornata molto importante, – commenta la vittoria processuale ai nostri microfoni il presidente Amsi, Foad Aodi – anche perché i medici tante volte ultimamente vedono i loro diritti e anche la loro professione a rischio, tra aggressioni e denunce, alcune volte senza motivo. Questa giornata sicuramente rende giustizia ai medici che hanno lottato per anni e che vedono finalmente i loro diritti rispettati».
«Noi ci occupiamo tutti i giorni di difendere la professione medica, – continua il presidente Amsi e consigliere Omceo di Roma – difendere il diritto della salute e il diritto di lavorare con serenità, ma giustamente aspettiamo anche dalla politica di concretizzare le proposte che portiamo, perché non vogliamo annunciare proposte e poi non vedere concretizzare le soluzioni. Parlo delle statistiche sulla carenza dei medici, nel Lazio è stato dal 1 gennaio 2018 mancano più di 400 medici, di cui 280 solo a Roma. Sono richieste che arrivano dagli ospedali, dalle cliniche private, dai centri di analisi, ma anche dalle ambulanze e dalla guardia medica. Come si fa a non risolvere subito la questione? Lo stiamo denunciando da anni».
I DATI AGGIORNATI
«Nel 2025 mancheranno 15 mila medici nella Regione Lazio che è tra le prime in Italia come numero di strutture sanitarie pubbliche e private» così Foad Aodi, presidente dell’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) con la collaborazione del Movimento internazionale “Uniti per Unire”, anticipando alcune statistiche importanti e costruttive che saranno presentate durante il prossimo Congresso Amsi che si svolgerà il 22 giugno presso la clinica Ars Medica a Roma.
Riguardo le carenze medici e le richieste che arrivano all’Amsi quotidianamente e che hanno avuto un incremento del 40% negli ultimi tre mesi dopo la campagna mediatica sollevata proprio dall’Amsi. Nel Lazio, le richieste dal 01.01.2018 aggiornate al 31.05.2019 sono di 400 medici, 300 infermieri e 150 fisioterapisti arrivate da strutture pubbliche e private e, in particolare, sono stati maggiormente richiesti: Radiologi, Anestesisti, Neonatologi, Pediatri, Medici d’urgenza, Fisiatri, Ortopedici, Medici sportivi, Chirurghi vascolari, Ginecologi e sostituzione medici di famiglia. Le città che hanno chiesto maggiormente professionisti della sanità di origine straniera sono: Roma, Civitavecchia, Santa Marinella, Tivoli, Frosinone, Latina, Viterbo, Ostia Lido, Pomezia, Santa Severa, Tarquinia Zagarolo, Colle Ferro e Rieti .
«Sicuramente la Regione Lazio è tra le prime regioni in Italia come numero di strutture pubbliche, policlinici universitari e strutture private accreditate e secondo le nostre statistiche entro il 2025 mancheranno più di 15 mila medici. Lo dimostra il fatto che le richieste giunte all’Amsi sono dalle strutture sanitarie pubbliche in particolare pronto soccorso, guardia medica, ambulanze, poliambulatori privati e convenzionati, centri di fisioterapia e centri per analisi del sangue» così dichiara il Fondatore dell’Amsi e membro della Commissione Fnomceo “Salute Globale” Foad Aodi – . Bisogna trovare subito soluzioni, non bastano più analisi del fenomeno che è chiaro a tutti; invito tutte le sigle mediche, sindacati e le società scientifiche ad unirsi intorno ad un tavolo per proporre soluzioni urgenti sotto la guida della Fnomceo ed il suo presidente Filippo Anelli che è da mesi impegnato nel proporre soluzioni».
Infine, Aodi denuncia insieme al Consiglio Dirittivo Amsi che il ritardo di pagamento nella sanità privata «non riguarda solo i medici stranieri ma anche numerosi medici italiani che ci hanno contattato in più di 100 dopo la prima denuncia di 70 medici Amsi per ribadire questa realtà; inoltre – prosegue – basta ipocrisia e censura dei nostri comunicati in cui chiediamo di aprire i concorsi anche ai medici stranieri che hanno esercitato 5 anni in Italia ma non hanno ancora la cittadinanza italiana che è un legittimo diritto; spero che non sarà tardi quando arriverà questa apertura da qualcuno coraggioso che non ha paura di giudizi negativi del momento politico attuale #Primaglitaliani» conclude Aodi molto rammaricato».