Alla Statale l’evento organizzato dall’Ordine dei Medici di Milano che ha visto sul banco degli imputati lo zucchero. Nel ruolo di pubblico ministero il magistrato Fabio Roia. «Il problema è la quantità. E poi ancora come si introducono gli zuccheri, con quali alimenti vengono presi. È la misura che fa la differenza», aggiunge Rossi
Condannato ad un anno di servizi sociali: si è concluso così il processo allo zucchero, imputato di essere causa di aumento di peso ed insorgenza di diverse malattie. Il curioso processo, guidato dal magistrato Fabio Roia, si è tenuto presso l’aula magna dell’università statale di Milano alla presenza di Medici e scienziati nelle vesti di giudici e difensori. Imputato lo zucchero, rappresentato per l’occasione da Vincenzo Santoro della pasticceria Martesana. L’iniziativa, ideata dall’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, è stata realizzata in collaborazione con Cultural Frame Food e con l’ordine dei tecnologi alimentari di Regione Lombardia e Liguria.
«Si tratta di una formula molto interessante per analizzare un alimento – spiega Andrea Senna, Vicepresidente OMCeO Milano -questa è la terza edizione. Abbiamo iniziato con la carne rossa, poi il latte e quest’anno imputato è lo zucchero. Ma, anziché fare un evento frontale con relazioni scientifiche, che magari avrebbero potuto annoiare il pubblico, abbiamo deciso di fare una sorta di spettacolo teatrale, con i magistrati del nostro tribunale di Milano nelle vesti di attori che si sono prestati a sostenere questa parte».
Per Roberto Carlo Rossi Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano «lo zucchero è da condannare, ma occorre anche ricordare che i carboidrati sono alla base della vita e della respirazione cellulare e senza carboidrati noi non potremmo stare. Il problema è la quantità. E poi ancora come si introducono gli zuccheri, con quali alimenti vengono presi. È la misura che fa la differenza».
Presidente, come si educano gli italiani ad un uso corretto dello zucchero?
«L’obesità infantile sta dilagando, così come le calorie nelle bevande zuccherate per i ragazzini, nelle merendine e negli snack».
È giusta la condanna dello zucchero?
«Sì, ma nessuna demonizzazione però! Una bevanda gasata ogni tanto è possibile, ma con la consapevolezza che si sta introducendo una grossa quantità di zuccheri. Questo messaggio deve arrivare anche ai più piccoli».
Una dieta corretta quanto zucchero ammette?
«Gli zuccheri semplici non dovrebbero superare il 10% dell’introito giornaliero. Gli zuccheri semplici sono i monosaccaridi e i disaccaridi. Gli zuccheri complessi sono gli amidi, che troviamo ad esempio in pasta e pane. Quindi il quantitativo è molto ridotto, se si considera che molti alimenti contengono già parecchi zuccheri semplici, ad esempio la frutta che è ricca di fruttosio. È evidente quindi che dobbiamo limitare molto il consumo dello zucchero».