Il bilancio del primo anno di attività del nuovo pronto soccorso del CTO di Napoli. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: «C’è stato un momento molto difficile per la rete dell’emergenza urgenza sul territorio ed è stato allora che abbiamo deciso di agire in tempi brevissimi»
“Tanto di buono è stato fatto, tanto c’è ancora da fare”, è il messaggio che emerge durante il bilancio del primo anno di attività del nuovo pronto soccorso del CTO di Napoli – presidio dell’Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli di cui fanno parte anche l’Ospedale Monaldi e il Cotugno – tracciato nei giorni scorsi alla presenza dei vertici aziendali e del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Una scommessa vincente che, dopo la chiusura nel 2011 dello storico pronto soccorso ortopedico del CTO, ha permesso al presidio di riaprire i battenti come pronto soccorso generalista (sebbene ad oggi gran parte degli accessi resti di natura ortopedica e traumatologica) nell’aprile del 2018, affermandosi come un efficace punto di riferimento nella rete dell’emergenza urgenza campana.
Punti di forza sono certamente la grande attenzione riservata al paziente già in fase di triage, che ha reso il nuovo presidio CTO un modello di “pronto soccorso etico” già esportato in altre realtà ospedaliere italiane. Ma anche i pochissimi eventi avversi e decessi registrati (anche nei codici rossi), la presenza della guardia medica ortopedica notturna, e soprattutto quello che è un importante primato: essere il primo pronto soccorso in Italia con un servizio specifico per i malati di Sclerosi multipla. Eppure, permangono carenze di personale per smaltire le liste d’attesa bloccate, ma anche di posti letto per le degenze dei pazienti curati e stabilizzati in pronto soccorso.
«Il personale ha lavorato strenuamente per permetterci di raggiungere un obiettivo strategico per l’organizzazione della sanità campana. – Spiega il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – C’è stato un momento molto difficile per la rete dell’emergenza urgenza sul territorio ed è stato allora che abbiamo deciso di agire in tempi brevissimi seguendo tre strade: potenziando la rete dei PS intorno a Napoli, riaprendo il pronto soccorso del CTO e inaugurando l’Ospedale del Mare. Abbiamo contestualmente avviato un processo di stabilizzazione del personale precario e sbloccato risorse per l’edilizia sanitaria bloccate da 20 anni. Senza la determinazione che abbiamo dimostrato negli ultimi due anni ci avrebbero massacrato».
Un altro tassello importante in vista del vaglio dei Lea, a luglio, con i ministeri competenti, che sarà fondamentale per determinare l’uscita dal Commissariamento.