Tante le ipotesi in campo, da un inasprimento delle sanzioni ad un sistema di premialità, che saranno vagliate e valutate dai rappresentanti di categoria e dal Parlamento
Si avvicina la fine del triennio formativo ECM. FNOMCeO e Ordini provinciali stanno sollecitando gli iscritti ad adempiere all’obbligo deontologico e di legge, ricordando che entro il 31 dicembre 2019 sarà necessario aver accumulato 150 crediti ECM.
Dopo la lettera inviata nei giorni scorsi dal presidente FNOMCeO Filippo Anelli, gli Ordini si stanno attivando per verificare quanti medici non risultano ancora in regola e le possibili soluzioni per agevolare i camici bianchi in ritardo.
Dal canto suo, il ministro della Salute Giulia Grillo, in occasione della prima riunione della nuova Commissione ECM, ha ipotizzato la creazione di «un sistema per l’aggiornamento professionale caratterizzato da incentivi e premialità per le aziende sanitarie». Tante le ipotesi in campo, quindi – da un inasprimento delle sanzioni ad un sistema di premialità – che saranno vagliate e valutate dai rappresentanti di categoria e dal Parlamento.
Lo stesso presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri non ha infatti escluso un intervento legislativo sul tema. Recentemente, ai nostri microfoni, ha evidenziato la necessità di «trovare metodi nuovi» che semplifichino la formazione dei medici.
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Più volte, Anelli ha ricordato l’importanza della formazione: «I medici devono aggiornarsi. È una questione importante, perché l’obbligo formativo è previsto dalla Legge e non rispettarlo equivale a passare con il semaforo rosso. È ovvio che chi non adempie rischia una sanzione», ha dichiarato a Sanità Informazione, ipotizzando poco probabile una proroga.
«Ritengo che la maggioranza dei medici romani riuscirà a completare l’aggiornamento – ha detto Antonio Magi, presidente dell’OMCeO di Roma, a margine dell’ultima sessione degli Stati generali della professione medica -. Certo – ha aggiunto – ci sono delle normative da rispettare, e le abbiamo ricordate ai nostri iscritti».
Proprio l’Ordine di Roma ha infatti pubblicato sul proprio sito web un avviso in cui evidenzia che, da gennaio 2020, dovrà verificare il raggiungimento dei crediti formativi dei medici romani. Iniziativa analoga a quella di altri OMCeO, come quelli di Udine e di Campobasso.
«L’azione della FNOMCeO che spinge all’aggiornamento professionale –aggiunge Franco Lavalle, vicepresidente dell’OMCeO Bari – è importantissima perché fa sì che i medici si sentano obbligati moralmente per il rapporto con i pazienti a formarsi».
Anche i pazienti, dal canto loro, esigono medici sempre più formati e aggiornati: «Vogliamo che il medico segua un iter di formazione continua per tutta la sua carriera, come d’altra parte previsto dalla legge – ha detto Anna Lisa Mandorino, vicesegretario di Cittadinanzattiva -. Per il cittadino questo è un interesse prioritario, e sapere se il proprio medico segue il percorso previsto dalla legge in termini di formazione o no è una prerogativa che assolutamente vogliamo si verifichi».