Salute, benessere e prevenzione
i consigli quotidiani per vivere meglio.
Le tanto attese e sognate ferie estive stanno arrivando per milioni di famiglie italiane. Ma non c’è solo il caldo negli incubi delle mamme in vacanza. Sono molte le insidie per la salute del bambino alla vigilia del viaggio al mare e in montagna. Lo conferma il primario di Pediatria dell’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di […]
Le tanto attese e sognate ferie estive stanno arrivando per milioni di famiglie italiane. Ma non c’è solo il caldo negli incubi delle mamme in vacanza. Sono molte le insidie per la salute del bambino alla vigilia del viaggio al mare e in montagna. Lo conferma il primario di Pediatria dell’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba (Como), Gaetano Mariani: «Le mamme ci rivolgono tante domande: dai farmaci da portare in vacanza, alla prevenzione del mal d’auto o di mare, dalla corretta esposizione al sole o la prevenzione dei colpi di calore o come affrontare viaggi in aereo fino ad arrivare alle allergie, le punture e le vaccinazioni da eseguire per chi va all’estero».
Ecco il vademecum del dottor Mariani per vacanze serene con i figli piccoli:
Sono utili anche: un prodotto a base di ammoniaca per le irritazioni causate dalle meduse; cerotti e garze di diversa taglia; repellenti per zanzare; una zanzariera da applicare sulla culla e un termometro elettronico.
Controllare che le vaccinazioni siano in regola, portare la tessera sanitaria del bambino, che consente di usufruire di prescrizioni e assistenza sanitaria in Italia ma anche nei Paesi dell’Unione Europea o convenzionati o fare una piccola assicurazione se il paese è fuori dalla comunità europea o se, pur appartenente alla comunità europea, non garantisca la completa tutela per alcune prestazioni.
Per prevenire o ridurre fastidi, è utile seguire alcuni accorgimenti:
– cercare di distrarre i bambini facendo guardare loro la strada o il paesaggio;
– tenerli in posizione dritta;
– avere una guida tranquilla, senza brusche accelerate o frenate;
– evitare i cattivi odori, come deodoranti per auto;
– non dar da bere bibite gassate e latte ed evitare i pasti abbondanti;
– se il bambino ha cinetosi, dai 4 anni in su può masticare gomme o prendere pasticche a base di dimenidrinato, un antistaminico indicato per il mal di movimento. Poco efficaci invece i cerotti da applicare dietro l’orecchio a base di scopolamina.
Come riconoscere il colpo di calore? I segnali sono: senso di malessere con mancamento, nausea, vomito, febbre, mal di testa, respirazione frequente, crampi muscolari e, più raramente, disturbi neurologici quali delirio o convulsioni. Per prevenire il colpo di calore occorre:
– restare in casa nelle ore più calde della giornata;
– indossare abiti leggeri e di colore chiaro, con tessuti che facilitano la traspirazione;
– utilizzare un ventilatore o l’aria condizionata (ad una temperatura non inferiore a 23°) con la funzione di deumidificazione;
– somministrare una maggiore quantità di liquidi e privilegiare gli alimenti contenenti più acqua (frutta e verdura);
– non bere bevande troppo fredde;
– rinfrescarsi frequentemente con un bagno al mare o una doccia;
– non lasciare mai il bambino, neanche per breve tempo, in un veicolo parcheggiato all’aperto
– sdraiare il bambino a terra con le gambe sollevate;
– portarlo in un ambiente ombreggiato e fresco, meglio se provvisto di condizionatore o ventilatore;
– spruzzarlo con acqua sul corpo o utilizzare un asciugamano bagnato;
– se cosciente, fargli bere acqua, non fredda, a piccoli sorsi;
– se i sintomi si presentano sin dall’inizio gravi o il bambino non si riprende, chiamare il 118.
Esporsi al sole è benefico per i bambini, ma è opportuno farlo nelle ore meno calde e proteggendo la cute con filtri solari. Maggiore attenzione deve essere usata con i bambini più piccoli e con coloro che hanno la pelle chiara, che più facilmente possono andare incontro a eritemi cutanei.
Scegliere prodotti con un ampio spettro di assorbimento, che copra tanto la banda dei raggi UVA che degli UVB
Preferire i prodotti con fattori di protezione più alti tenendo presente che non esistono protezioni o schermi totali e che per legge la protezione massima dichiarabile è di 50 per gli UVB. Per gli UVA non ci sono ancora metodi standardizzati
Valutare la resistenza all’acqua, al sudore e la persistenza del prodotto; lo schermo va comunque applicato ripetutamente