Hanno assistito al rito di iniziazione alla professione per seicento neoiscritti i rappresentanti istituzionali del mondo medico. «Il codice non si affigge solo al muro: va letto, osservato e compreso» ha precisato Pier Luigi Bartoletti. Il senatore Sileri: «Mantenete l’entusiasmo e aggiornatevi sempre». D’Amato (Regione Lazio): «Giovani investimento sul futuro»
Quest’anno, per centinaia di neoiscritti, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma ha deciso di organizzare una grande e affascinante cerimonia. Hanno partecipato al Giuramento di Ippocrate – il rito di iniziazione alla professione propedeutico all’entrata nelle varie articolazioni pubbliche e private del SSN – i maggiori rappresentanti istituzionali e i principali esponenti del mondo medico.
Ai microfoni di Sanità Informazione e a margine della manifestazione, Pier Luigi Bartoletti, il vicesegretario dell’OMCeO di Roma, ha sottolineato l’importanza della missione che porta avanti il medico ogni giorno: «Il significato di questa giornata sta nel “nome” stesso. La medicina, in generale, riparte dal codice deontologico – ha spiegato Bartoletti -. Il valore aggiunto del medico è che è una professione particolare, con un codice deontologico molto corposo a tutela dei cittadini. Il problema è che il codice spesso non è noto; il Giuramento è un momento celebrativo importante, soprattutto in questo paese che c’è un problema di tenuta del sistema e molti professionisti decidono di andare a lavorare all’estero. I medici – ha continuato il vicesegretario dell’ordine – devono sapere che sono innanzitutto custodi della salute dei cittadini che vanno a curare. Il codice non è una cosa vecchia o qualcosa che si appiccica al muro e si legge ogni tanto ma va letto, osservato e compreso. Molti colleghi hanno spesso problemi disciplinari perché ignorano il codice deontologico». In un momento di difficoltà del sistema, secondo Bartoletti «si riparte dall’essenza della professione, dal giuramento di Ippocrate che è la base del codice deontologico».
Alla coinvolgente manifestazione, che si è svolta nella prestigiosa cornice dell’Hotel Sheraton di Roma, ha assistito anche Pierpaolo Sileri, Presidente della Commissione Sanità al Senato che ha precisato: «Dobbiamo consentire a questi giovani di rimanere in Italia, di entrare nelle scuole di specializzazione, formarsi e dare a loro la garanzia di un futuro. Quel futuro che è mancato a molti che sono fuggiti dall’Italia». Sileri ci ha tenuto a dare un consiglio e fare un augurio ai neoiscritti: «Uno di cuore e uno di testa: quello di cuore è rimanere esattamente come quado avete iniziato e aperto il primo libro. Con lo stesso desiderio, voglia, e idea del futuro. Quello di testa è: resistere e aggiornarsi sempre, a denti stretti e lottare per quello che è il loro diritto: il lavoro».
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Il presidente Sileri ha individuato anche le motivazioni del calo di vocazioni nei chirurghi: «Contratto non rinnovato, salari bassi, mancanza di turnover, turni massacranti, aumento delle denunce. Ecco i motivi – ha puntualizzato -. E poi il percorso di formazione è lunghissimo. Sembra più un salto ad ostacoli che una prospettiva di lavoro».
I seicento nuovi medici di Roma e del Lazio sono «un investimento sul futuro, un investimento sulle professioni, un investimento sulle competenze in un momento in cui qualcuno pensa di metter in discussione le competenze medico scientifiche» ha evidenziato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato: «È importante che gli operatori svolgano in scienza e coscienza il proprio ruolo, per cui si sono formati. Questi giovani medici – ha continuato l’assessore – dovranno trovare uno sbocco occupazionale e noi speriamo lo possano trovare in questa città e in questa Regione che ha bisogno di svecchiare la classe medica e far entrare nuove leve nei nostri servizi».
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Dopo una lunga stagione di commissariamento, la Regione Lazio, guarda al futuro e «a una nuova stagione di concorsi pubblici» ha spiegato l’assessore. Inoltre, «avere nuove leve e forza lavoro aggiuntiva, contribuirà anche al governo delle liste d’attesa che è una delle questioni prioritarie con cui ci confrontiamo ogni giorno con i cittadini» ha concluso d’Amato.