L’ormai ex Ministro avrebbe criticato le «pressioni ricevute dall’esterno per utilizzare un nuovo vaccino sperimentale» al posto di quello attuale
Il ministro della Salute della Repubblica Democratica del Congo, Oly Ilunga, ha rassegnato le dimissioni. Come riportato dalla BBC, si tratterebbe di un gesto di protesta contro la gestione dell’epidemia di ebola scoppiata nell’area orientale del Paese e che, lo scorso anno, ha ucciso oltre 1700 persone e ne ha infettate 2.500. Numeri che, la settimana scorsa, hanno portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare l’epidemia un’emergenza sanitaria internazionale.
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In particolare, l’ormai ex Ministro contesterebbe la scelta del presidente Félix Tshisekedi di rimpiazzarlo dalla guida della squadra che sta gestendo l’emergenza con un comitato di esperti. Inoltre, avrebbe criticato le «pressioni ricevute dall’esterno per utilizzare un nuovo vaccino sperimentale» al posto di quello attuale, «l’unico con efficacia clinicamente dimostrata», a detta di Oly Ilunga.
Il vaccino esistente risulta efficace nel 97% dei casi. Ad oggi, secondo l’OMS, è stato somministrato a 161mila persone, ma non a tutti i soggetti a rischio. Vengono infatti vaccinati solo coloro che sono entrati in contatto, diretto o indiretto, con un paziente affetto da ebola.
Ebola è un virus che inizialmente causa febbre improvvisa, debolezza estrema, dolori muscolari e mal di gola. Poi evolve in vomito, diarrea ed emorragie sia interne che esterne. Il contagio avviene tramite sangue, vomito, feci o fluidi corporali attraverso ferite aperte, bocca o naso. Infine, i pazienti tendono a morire di disidratazione e insufficienza multiorgano.