Colloquio con il Presidente della Commissione Sanità di Palazzo Lombardia Emanuele Monti: «Riorganizzeremo rete di emergenza-urgenza per dare più sicurezza e non avere più cittadini lombardi di serie A e di serie B»
Grandi manovre nella sanità lombarda alla vigilia della pausa estiva. Dopo aver stanziato in bilancio 80 milioni di euro per spese di edilizia sanitaria, luglio ha regalato a molti lombardi (circa il 70%) l’esenzione dal super ticket. Per il presidente della commissione sanità di Regione Lombardia, Emanuele Monti (Lega), l’anno politico si chiude dunque con un bilancio positivo nonostante qualche difficoltà con la classe medica.
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Presidente, con la Medicina generale a che punto è il dialogo?
«Il dialogo con tutte le associazioni che rappresentano il mondo di medicina generale è aperto. Dal momento che il 50% dei professionisti di medicina generale andrà in pensione nei prossimi 5 anni, stiamo lavorando sui rinnovi e in quel senso posso dire che triplicheremo i posti nelle scuole di specialità che formeranno i futuri medici».
Per l’autunno quali saranno le novità più importanti?
«Tra le tante cose, di sicuro la revisione della rete ospedaliera; lo abbiamo scritto nella legge 23 del 2015 ed ora lo stiamo mettendo in pratica con importanti delibere che andranno a ridisegnare in modo chiaro, partendo dalla rete di emergenza-urgenza cioè dal Pronto soccorso, la rete di offerta lombarda, per dare più sicurezza e non avere più cittadini lombardi di serie A e di serie B, ma tutti sullo stesso piano. Questo l’impegno importante che ci siamo dati con il Presidente Attilio Fontana, insieme alla riduzione dei tempi di attesa in Lombardia che sono troppo lunghi».
Il tema dell’autonomia quanto vi permetterebbe di cambiare passo?
«Con l’autonomia potremo finalmente andare oltre a problemi assurdi come l’impossibilità di assumere medici nel sistema ospedaliero pubblico, pur avendo le risorse e la volontà di farlo. E poi la possibilità di investire maggiori risorse nella ricerca e nell’innovazione e la capacità di diminuire i tempi di attesa migliorando con tutta una serie di azioni concrete i nostri ospedali lombardi. Tante azioni, ma anche nel sociale per aiutare ancora di più il mondo della disabilità con investimenti ad hoc per l’inclusione, ma per fare questo servono risorse e l’autonomia decisionale per fare delle scelte».