Ceppi influenzali in mutazione, l’epidemia influenzale si prospetta più incisiva. Lorenzin: «Raccomandiamo le vaccinazioni». Pregliasco (Osservatorio influenza): «Percentuali ancora ben lontane dal 75% di copertura raccomandata dall’Oms»
Inverno in arrivo e influenza in agguato. Sono già iniziati i primi starnuti e i mal di gola che inaugurano la stagione fredda, ma è ancora presto per fare previsioni certe riguardo la diffusione del virus. Quello che sappiamo con certezza è che l’anno scorso l’influenza ha colpito ben 5 milioni di italiani tra cui le fasce considerate a rischio (anziani e soggetti fragili) ma anche una buona percentuale di individui di età compresa tra 50 e 60 anni generalmente non considerati a rischio. Gli esperti non nascondono che si attendono virus più forti a causa delle mutazioni dei ceppi influenzali rispetto a quelli dell’anno passato. “Ecco perché mai come quest’anno – ribadiscono – è importante che tutti, anche coloro che non rientrano nelle fasce a rischio, prendano in considerazione l’opportunità di vaccinarsi”.
In ogni caso dall’Agenzia Indipendente dell’Unione europea, il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), nessun allarmismo, ma si annuncia che sono attesi circa 4 diversi virus piuttosto aggressivi e che un elemento determinante, come sempre, sarà ovviamente il clima da cui dipenderà una maggiore o minore diffusione.
«Occorre contrastare con decisione gravi involuzioni, come accade, ad esempio, quando vengono messe in discussione, sulla base di sconsiderate affermazioni, prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati». E’ intervenuto così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai Giorni della ricerc di Airc, in programma fino al 6 novembre sul tema vaccini. Mattarella ha affrontato la questione delicata del calo delle vaccinazioni visto l’aumento delle famiglie che non somministrano ai figli non solo l’anti-influenzale ma neppure le coperture obbligatorie per paura degli effetti collaterali.
A proposito di istituzioni «farò la vaccinazione antinfluenzale. E la farò fare ai miei bambini» ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sottolineando che gli esperti prevedono «un’influenza più cattiva dello scorso anno. Raccomandiamo più che mai, alle persone a rischio, di vaccinarsi». Invita alla vaccinazione anche Fabrizio Pregliasco, responsabile scientifico di Osservatorio Influenza, esperto in virologia e vaccinazione antinfluenzale, che durante un’intervista al TGCOM 24 si augura che: «Riprenda la crescita della vaccinazione dopo anni di ingiustificato calo. Già nel 2015 c’è stata una stabilizzazione nel numero di vaccinati (49% degli ultra 65enni), valore però ancora ben lontano dalla copertura del 75% raccomandata dall’Oms per questi soggetti in cui le complicanze dell’influenza possono essere anche letali».
Ma facciamo chiarezza, esattamente quando è consigliabile fare il vaccino? Quanto costa e quali sono gli eventuali effetti collaterali? Istituzioni e enti predisposti fanno sapere che si può richiedere la vaccinazione già da subito. È infatti consigliabile, per ottenere una protezione più elevata, sottoporsi alla terapia entro la fine di novembre. Il costo dovrebbe essere tra i 12 e i 18 euro, escluse chiaramente le categorie a rischio che possono usufruire dell’esenzione. Nel dettaglio queste fasce maggiormente esposte ai rischi influenzali sono: ultra sessantacinquenni, diabetici, immunodepressi, cardiopatici, malati oncologici e le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza. Il vaccino è indicato anche per i bambini in buona salute, in considerazione del fatto che l’influenza da 0 a 4 anni colpisce 10 volte più che tra gli anziani e 8 volte in più tra i 5 e i 14 anni.