La direttrice della UOC di Ginecologia dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma contro la medicina difensiva. E sfata le fake news più comuni sulla gravidanza: «Non è vero che la donna incinta deve mangiare per due»
Recuperare la naturalità della gravidanza e del parto, senza ricorrere alla medicina difensiva e senza spaventare i genitori. È il consiglio che la direttrice della UOC di Ginecologia dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma Donatella Caserta dà ai suoi colleghi. Se da un lato infatti il ginecologo è uno degli specialisti a maggior rischio di contenzioso, la professoressa Caserta ricorda che «le gravidanze devono essere seguite per quello che sono: un evento fisiologico da monitorare con attenzione».
Professoressa Caserta, perché Ostetricia e Ginecologia è una delle specialità a più alto rischio clinico?
«Per tanti motivi. Innanzitutto perché si ha a che fare con una donna ed un feto. Poi perché si tende ad avere sempre meno figli. In un Paese con una denatalità molto elevata come l’Italia, si ha un’aspettativa altissima per la gravidanza della donna, che spesso ne porta avanti solo una. Inoltre l’età in cui le donne decidono di avere un bambino è sempre più avanzata, di conseguenza i rischi della gravidanza aumentano. Quindi, visto che le aspettative sono tante e le variabili sono molte di più rispetto a qualunque altra specialità, la nostra diventa una specialità a rischio».
E questo può portare all’aumento del ricorso alla medicina difensiva…
«Le gravidanze devono essere seguite per quello che sono: un evento naturale e fisiologico da monitorare con grande attenzione. Non si deve pensare di far tutto ciò che potrebbe evitare problematiche medico-legali. Si fa quello che si deve fare in maniera corretta e facendo partecipare anche i genitori alle decisioni. Senza spaventarli ma rassicurandoli».
In questo momento si predilige il parto naturale o il parto cesareo? Qual è la tendenza?
«Come dicevo, si dovrebbero recuperare la fisiologia e la naturalità della gravidanza e del parto, rispettando i tempi che la natura ha previsto per l’evoluzione del travaglio. Poi ci sono casi in cui gravidanze che sono state assolutamente regolari si complichino proprio al momento del parto a causa di variabili legate ad esempio all’età della donna o ad alcune morbilità che prima non erano state evidenti e che determinano una decisione diversa».
Parlava del ruolo dei genitori: quali sono le domande più frequenti che le sottopongono durante la gravidanza e le fake news a cui molti ancora credono?
«La prima fake news che ancora resiste è quella di dover mangiare per due: non è così, bisogna solo mangiare due volte meglio. Poi c’è chi crede che le donne in gravidanza non possano guidare, fare attività fisica o lavorare: ovviamente dipende dal tipo di lavoro e da come la gravidanza sta procedendo, ma in linea di massima sono tutte fake news».
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