Con “Women for Haiti” realizzato il primo centro per la diagnosi e la cura del tumore della mammella. In 18 mesi, 2050 donne sottoposte a screening, individuate 119 masse tumorali sospette, 41 trattate chirurgicamente, 37 con chemioterapia
Autopalpazione, diagnosi strumentale e mastectomia. Sono queste le competenze che i medici italiani hanno trasmesso ai colleghi haitiani, ora finalmente in grado di prevenire, diagnosticare e curare un tumore al seno. Tutto grazie all’ impegno della Fondazione Francesca Rava che, proprio sull’isola caraibica, ha avviato “Women for Haiti”, un’iniziativa dedicata alle donne del luogo. In 18 mesi sono state compiute 5 missioni mediche dall’Italia per la formazione, 2.050 donne sono state sottoposte a screening, individuate 119 masse tumorali sospette, 41 trattate chirurgicamente con mastectomie e 37 con chemioterapia.
Il cancro al seno è la seconda causa di morte per le donne haitiane, per le quali sinora non esistevano possibilità di diagnosi, cura o terapia del dolore: «Qui – dice Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione – fino a meno di due anni fa non c’era nemmeno un reparto dedicato a questa patologia oncologica». E di conseguenza, le donne del luogo ignoravano completamente sia l’esistenza, che i rischi, di un tumore della mammella. «Durante una delle nostre missioni – racconta la presidente Rava – ricordo una signora che aveva un seno enorme, gonfissimo, talmente dolorante da non riuscire a camminare. Il suo tumore era, ormai, in uno stadio troppo avanzato, incurabile. Era su una carrozzella ed attraversava una strada sterrata: ogni volta che la ruota della sua sedia urtava contro un sasso emetteva un urlo di dolore. Era straziante».
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Da circa un anno e mezzo, la Fondazione Francesca Rava, con il coordinamento scientifico del medico volontario Enrico Cassano, direttore della Radiologia Senologica dello IEO, ha realizzato e sostiene presso l’ospedale Saint Luc il primo centro per la diagnosi e la cura del tumore al seno ad Haiti. In questo centro è stato allestito un ambulatorio per screening ecografico, sono stati assunti e formati un medico oncologo, un radiologo, due infermiere professionali e 2 Health Promoters, che in giro per parrocchie, mercati, aziende, ospedali, distribuiscono poster e volantini in creolo per diffondere la cultura della prevenzione attraverso l’autopalpazione.
«La filosofia della Fondazione è proprio quella di trasferire le competenze – spiega Mariavittoria Rava – affinché i medici possano salvare le donne di Haiti e, contemporaneamente, trasmettere quelle competenze ad altri dottori in tutto il Paese. Anche il rapporto con la popolazione locale è straordinario – aggiunge la presidente della Fondazione -. A dicembre, durante l’ultima missione è stato davvero commovente vedere questa lunghissima coda di donne in attesa di farsi visitare dal dottor Cassano. Donne che, man mano che ascoltavano gli specialisti, acquisivano la consapevolezza di avere un male che non poteva essere più curato, ma anche la certezza di poter tornare a casa ed insegnare alle proprie figlie l’autopalpazione per una diagnosi precoce. Salvando, se non la loro vita, almeno quella dei loro cari».