Salute 20 Settembre 2019 12:05

Tecnici di laboratorio, Capuano (Antel): «Tavoli di riordino e decreti attuativi, le nostre proposte per il neoministro»

Si avvicina il Congresso dell’Associazione italiana Tecnici di laboratorio a Roma dal 25 al 28 settembre. «Mancano le norme sulla composizione delle Commissioni d’Albo nazionali, fondamentali per l’autogoverno delle 19 professioni del Maxi Ordine», sottolinea il Presidente della Società italiana di medicina diagnostica e terapeutica

Un appello al ministro Speranza affinchè dia seguito agli ultimi decreti attuativi della legge 3 del 2018 e un invito a dar seguito al tavolo tecnico di riordino della medicina laboratorio. Sono le proposte di Fernando Capuano, presidente onorario dell’Antel, l’associazione italiana dei tecnici di laboratorio, e presidente della Simedet, Società italiana di medicina diagnostica e terapeutica, che si appresta a celebrare il Congresso nazionale a Roma dal 25 al 28 settembre. Un evento che arriva in un momento cruciale per la professione confluita nel maxi Ordine delle professioni sanitarie: a fine anno si svolgeranno le elezioni per la composizione delle Commissioni d’Albo provinciali, un primo fondamentale tassello per la piena operatività dell’ordine presieduto da Alessandro Beux. Tanti gli ospiti del Congresso, da Monsignor Massimo Angelelli della CEI all’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato. Mentre il segretario del PD Nicola Zingaretti ha già mandato un messaggio in cui si ricorda l’importanza di investire in innovazione e ricerca, tema caro ai tecnici di laboratorio che rappresentano una professione in cui c’è grande necessità di investimenti in nuove tecnologie.

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Presidente, dal 25 al 28 settembre si svolge il Congresso dell’ANTEL, l’Associazione dei Tecnici di Laboratorio italiani. Lei è il presidente onorario del Congresso. Perché è importante questo Congresso?

«È un congresso per noi storico, in una fase particolare: è il primo Congresso nazionale che vede riunite tutte le componenti del laboratorio biomedico con 700 partecipanti. Per noi è un congresso storico perché c’è il passaggio dall’associazione professionale all’impegno nell’Ordine e nelle Commissioni d’Albo. Inoltre focalizziamo alcuni temi del futuro del laboratorio, la nostra è una figura soggetta a una continua innovazione. In Italia si fa poca ricerca applicata nel laboratorio. I tecnici di laboratorio insieme ad altre figure come medici e biologi clinici, vogliono lanciare un messaggio di riordino dei laboratori e chiedono investimenti nel settore. Lo stesso presidente della Regione Lazio nel suo messaggio augurale ha ricordato che il Sistema paese deve investire in tecnologie e ricerca che possiamo anche esportare nel mondo».

Presidente, a breve si voterà per le Commissioni provinciali degli Albi, il maxi Ordine delle professioni sanitarie inizia a prendere vita. Lei peró vuole lanciare un appello al ministro Speranza. Perché?

«Il Ministro uscente ha varato altri due decreti attuativi, quelli sulla composizione e sulla nomina delle Commissioni d’Albo provinciali. Manca però un altro decreto importante per tutti noi, per l’autogoverno delle 19 professioni: quello sulla composizione delle Commissioni d’Albo nazionali. Il mio vuole essere un appello costruttivo, partecipativo. È importante che non ci sia un vuoto rappresentativo. A fine anno voteremo le commissioni d’Albo provinciale, ma manca quest’altro pezzo. Inviteremo il ministro al Congresso ma già da ora gli rivolgiamo questo appello per chiudere quanto prima questo passaggio».

Perché è importante la nascita del maxi Ordine delle professioni sanitarie che avete inseguito per anni?

«Per noi è importante per riunire e censire tutti i professionisti, per avere una struttura che curi la parte deontologica-formativa, per la lotta all’abusivismo e per avere i nostri organi di autogoverno. Tutti i 23mila tecnici di laboratorio potranno candidarsi in maniera singola o in liste. ANTEL è una associazione storica e si candida come servizio a rappresentare i tecnici nelle 61 Commissioni d’Albo e nella Commissione nazionale. Il nostro invito è quello di essere attivi, non soltanto criticare le cose che non vanno ma partecipare per rinnovare le strutture ordinistiche e dell’albo».

Presidente, oltre ad avere un ruolo importante in Antel, lei è presidente della Simedet, una società scientifica che fa della multidisciplinarietà il proprio ‘core business’, se così si può dire. Al Congresso ANTEL infatti non ci saranno solo tecnici di laboratorio ma anche tanti medici e professionisti della sanità. Perché è importante questa visione completa della sanità?

«Il sistema della sanità è un sistema complesso. Devo ringraziare per il lavoro svolto Paolo Casalino, presidente del Congresso, e la presidente ANTEL e direttrice scientifica Alessia Cabrini. Non è un congresso autoreferenziale: noi crediamo che nel sistema medico, della diagnosi, dell’assistenza e della terapia, bisogna lavorare tutti insieme. È importante che non solo i tecnici di laboratorio ma anche i medici, gli specialisti in biochimica, biologi molecolare, i chimici siano presenti, perché bisogna dare una risposta unitaria. La multidisciplinarietà è anche dimostrata nella pratica reale. Dove gli attori della salute hanno una formazione condivisa vediamo che l’outcome sul paziente è migliore e anche certi errori si riducono. Gli effetti sono positivi sia sugli operatori che sul paziente».

Infatti al Congresso ci sarà anche la Sibioc…

«La Sibioc è la principale società di biochimica clinica e biologia molecolare. Insieme ai medici specialisti e ai biologi molecolari cercheremo di mettere a punto le due linee guida per il trattamento della sepsi anche sulla base dell’approccio della terapia personalizzata della leucemia acuta mieloide. Ricorderemo il professore Francesco Coco e il modello Tor Vergata che ha salvato la vita a tante persone colpite da leucemia mieloide acuta. Confidiamo anche in questa nostra piccola eccellenza italiana spesso non conosciuta. È importante avere un approccio metodologico comune. La presenza di Sibioc e il patrocinio di altre società scientifiche ci dà la possibilità anche di proporre al ministero il famoso tavolo tecnico che non si è mai attivato per il riordino della medicina di laboratorio, per trovare un accordo tra ministero, conferenza Stato-regioni e le società scientifiche per innovare il laboratorio, che non fornisce soltanto dati, anzi i dati servono per personalizzare la terapia e migliorare la prognosi».

C’è un’altra attività della Simedet, tra le tante, che è quella sulla disostruzione delle vie aeree, un tema delicato. Voi state pensando a un progetto su questo. Di cosa si tratta?

«Grazie all’ANTEL svolgeremo a Roma il 27 settembre il primo corso certificato ILCOR 188 di PBLSD, della rianimazione cardiopolmonare con defibrillazione pediatrica e formeremo tanti operatori provenienti da tutte le professioni sulla disostruzione. Per un boccone che va di traverso o per alimenti non tagliati bene o per corpi estranei abbiamo queste morti evitabili. Oltre a proporre che la formazione della disostruzione sia obbligatoria per insegnanti e cittadini formeremo dei professionisti non medici a queste manovre per la disostruzione».

È l’occasione per fare un appello alla politica perché faccia una legge che allarghi il più possibile questi corsi di formazione…

«Questo è importante. Vanno estesi sia al personale docente che a quello non docente, ma anche direi alle persone che lavorano nella ristorazione perché spesso gli incidenti avvengono in queste strutture».

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