L’Unione degli Igienisti Dentali si avvia a celebrare il Congresso Nazionale a Roma dal 18 al 19 ottobre. «L’igiene dentale si è trasformata attraverso tutti gli studi, protocolli pubblicati e che vede nella nuova classificazione parodontale una professione che non si limita al benessere della salute del cavo orale ma anche generale» sottolinea Maurizio Luperini a Sanità Informazione
«Spero di poter incontrare presto il neoministro Roberto Speranza. L’assenza di investimento sulla prevenzione porta ad una perdita in termini di salute orale e generale». Il Presidente dell’UNID, Unione Igienisti Dentali Italiani, Maurizio Luperini, in una lunga intervista a Sanità Informazione traccia un bilancio dei sei anni di presidenza dell’associazione in vista del prossimo Congresso Nazionale che si svolgerà a Roma il 18 e 19 ottobre. E rilancia la grande richiesta della professione, quella di entrare nel Sistema sanitario nazionale: «La nostra è una professione che non si limita al benessere della salute del cavo orale ma anche generale, in quanto oggi si è visto che talune patologie sistemiche tipo diabete, cardiopatie, parto prematuro, possono essere influenzate dallo stadio di igiene orale del paziente» sottolinea Luperini. Un concetto che sarà alla base del Congresso che avrà per titolo “Focus on Dental Hygienist and applied Therapies” e in cui si parlerà anche del ruolo della professione oggi confluita nel nuovo maxi Ordine delle professioni sanitarie che si avviano a fine anno all’elezione delle Commissioni d’Albo provinciali che andranno a sostituire le AMR, Associazioni maggiormente rappresentative, nella gestione degli Albi.
Presidente, a ottobre si andrà a celebrare il vostro 18esimo Congresso. Che bilancio traccia della sua presidenza? Su cosa dovrà concentrarsi il prossimo presidente?
«Il 18 e19 ottobre a Roma presso l’hotel Holiday Inn Parco De’ Medici si svolgerà il XVIII Congresso nazionale U.N.I.D. dal titolo “Focus on Dental Hygienist and applied Therapies”. Tanta emozione perché di strada U.N.I.D. ne ha fatta tanta e così anche la professione di Igienista Dentale. Con la legge Lorenzin n 3/2018 ha preso il via un nuovo percorso partito tanti anni fa e che U.N.I.D. come associazione maggiormente rappresentativa ha contribuito attraverso i RAMR a far sì che si siano iscritti non solo gli Igienisti Dentali conosciuti perché iscritti alle due associazioni rappresentative U.N.I.D. e AIDI, ma anche tutti i freelance mai censiti sino ad oggi. Voglio ricordare che l’attività dei RAMR cesserà a ottobre 2019 per lasciare alle Commissioni d’Albo elette tale ruolo. Se devo fare un bilancio di questi sei anni come Presidente Nazionale, il risultato è positivo, ci siamo sempre distinti per la tanta voglia di fare su tutto il territorio nazionale e per il nostro motto: “A tutela della professione, con una grande forza… L’UNIONE!”, unione che abbiamo cercato di portare anche nella professione. Ci avevamo provato con gli stati generali degli Igienisti Dentali per poi concretizzare con il primo congresso politico AIDI-U.N.I.D. svoltosi nella sala Capitolare del Senato della Repubblica, a Roma, il 24 marzo 2017 con invitati Ministri e Senatori ai quali avevamo chiesto di concretizzare il disegno di legge per combattere l’abusivismo e avere un ordine. La giornata ha sancito soprattutto l’unione di intenti tra le due associazioni a favore della nostra professione che sino ad allora non era mai stata fatta. Lungo il cammino di questi sei anni, due mandati, tra le soddisfazioni devo annoverare la trasformazione in Associazione tecnico scientifica che assieme alle società scientifiche delle professioni sanitarie potrà collaborare alla stesura delle linee guida per la professione ma non solo: tra le tante funzioni ci sarà anche quella di promuovere progetti di prevenzione e di alta formazione scientifica organizzando corsi di formazione ECM e congressi scientifici per arricchire la nostra formazione sul territorio. Al nuovo presidente posso solo consegnare una U.N.I.D. nuova con tantissimi volontari regionali capitanati dai nostri bravissimi presidenti regionali, pieni di risorse e volontà che potranno solo far crescere la nostra associazione ma soprattutto la nostra professione sempre di più con altissima formazione. Inoltre gli auguro un buon lavoro come un padre di famiglia deve fare perché U.N.I.D. è diventata una grande famiglia dove ho messo tanta passione e tanto amore; affinché abbia il successo che merita anche il futuro presidente dovrà metterne altrettanto e, perché no, superare tutti questi bei successi che ci hanno accompagnato in questi anni facendoci guadagnare tanto rispetto dalle istituzioni. associazioni, soci e non solo, tutto questo grazie anche al gruppo coeso che si era creato tra soci e dirigenze che ci hanno sostenuto nei momenti difficili e ci hanno permesso di farci concentrare su temi molto importanti con ottimi risultati».
Quali sono le nuove frontiere dell’igiene dentale e come si sta trasformando la professione in questi ultimi anni?
«Le nuove frontiere dell’igiene dentale sono quelle di non fermare mai la ricerca e la scientificità dei risultati e di non accontentarsi mai di ciò che abbiamo ottenuto con tanti sacrifici. Siamo partiti dalle scuole dirette a fini speciali per Igienista Dentale e siamo arrivati alla laurea in Igiene Dentale con un titolo accademico di Dottore in Igiene Dentale che ci qualifica professionalmente offrendo sempre di più ultimamente anche grazie alle leggi contro l’abusivismo e l’iscrizione all’ordine, richieste di lavoro per gli Igienisti Dentali nel privato, ma ci auspichiamo che possa entrare al più presto con pieno diritto anche nel SSN dove da molti anni stiamo cercando di inserire la nostra professione per il bene della popolazione ed anche per gli operatori. L’igiene dentale si è trasformata attraverso tutti gli studi, protocolli pubblicati e che vede nella nuova classificazione parodontale una professione che non si limita al benessere della salute del cavo orale ma anche generale, in quanto oggi si è visto che talune patologie sistemiche tipo diabete, cardiopatie, parto prematuro, possono essere influenzate dallo stadio di igiene orale del paziente che deve essere opportunamente informato ed istruito sulle metodiche per eliminare i batteri potenzialmente patogeni sia a livello domiciliare sia aderendo a terapie di supporto o di prevenzione a studio professionale».
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Ad agosto sono stati finalmente varati gli ultimi decreti attuativi della legge 3 del 2018 che vanno a completare l’assetto del maxi Ordine delle professioni sanitarie e delle Commissioni d’Albo. Siete soddisfatti di questi decreti? Che ruolo giocheranno le Commissioni d’Albo?
«La legge 3 del 2018 ha portato all’istituzione del maxi Ordine delle professioni sanitarie ed è stato un evento accolto con soddisfazione da tutte le AMR che negli anni si sono battute per questo obiettivo in tutela della categoria rappresentata e a garanzia della qualità della salute pubblica. Gli ultimi decreti pubblicati ci hanno permesso di comprendere meglio la struttura organizzativa della Commissione d’Albo e del direttivo degli Ordini territoriali, e ci permetteranno, una volta espletate le formalità burocratiche, di andare ad elezioni per votare i rappresentanti degli enti appena citati. Fra le varie competenze che le Commissioni D’Albo dovranno portare avanti ci sarà quella di proporre al Consiglio direttivo dell’Ordine l’iscrizione all’Albo del professionista, la rappresentanza istituzionale, la promozione professionale e di progresso culturale, la gestione delle competenze e l’utilizzo dei provvedimenti disciplinari. Spetterà a loro portare avanti il lavoro seguito fino ad oggi dalle AMR, vicariando questa funzione. L’auspicio è che la professione ne possa beneficiare in termini di qualità, tutela e miglioramento delle competenze».
Si è insediato da poco il neoministro della Salute Roberto Speranza. Cosa vi aspettate da lui? Pensate che una delle vostre storiche richieste, cioè quella di inserire la figura professionale dell’igienista dentale del Sistema sanitario nazionale, possa essere accolta dal nuovo ministro?
«Faccio le mie più sincere congratulazioni ed anche un in bocca al lupo al neoMinistro Roberto Speranza per l’incarico e spero presto di poterLo incontrare, ci aspettiamo un consolidamento di ciò che abbiamo ottenuto con il decreto Lorenzin e con i decreti ultimi sugli Albi del Ministro Grillo per far in modo che con l’istituzione degli ordini e degli Albi professionali ci sia una tutela in più per il cittadino e per gli operatori. L’inserimento della nostra figura professionale all’interno del SSN darebbe la garanzia al cittadino di poter eseguire adeguate terapie senza dover ricorrere per forza a strutture private. Questo porterebbe un risparmio economico a tutte quelle persone che non possono affrontare la spesa e per questo rimandano le terapie sino al momento in cui sarà necessario sostituire gli elementi persi con delle protesi aumentando contestualmente anche i costi al SSN. L’assenza di investimento sulla prevenzione porta quindi ad una perdita in termini di salute orale e generale».