Servizi accessibili anche nei territori periferici, abolizione del superticket e personalizzazione delle cure: il segretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso, elenca gli obiettivi che dovrebbero guidare il governo nella realizzazione della riforma sulle autonomie
L’autonomia differenziata in sanità continua a dividere politica e associazioni di categoria. Un dibattito aperto a cui si aggiunge la voce il segretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso, che in occasione della presentazione del Patto per la Salute, sottoscritto insieme alla FNOMCeO, torna a parlarne.
«Rispetto allo storytelling che molte volte ci troviamo ad ascoltare quotidianamente dal mondo della politica, se uno chiede ad un cittadino in qualsiasi parte del Paese abiti, qual è la cosa più importante relativamente al Servizio sanitario nazionale è l’esigibilità dei diritti», spiega Gaudioso, ricordando le criticità maggiori: dalle liste d’attesa alle scarse risorse destinate ai servizi essenziali per i territori periferici. «In molti casi i servizi sono inesigibili e quando si parla di personalizzazione delle cure per il cittadino non ci sono poi servizi adeguati ai bisogni delle persone. Non è detto che ci debba essere ogni servizio uguale per ogni tipo di persona e in ogni parte della regione in cui abitano, ma c’è bisogno di un servizio giusto per quel tipo di persone. Ad esempio, nei piccoli borghi le persone anziane hanno bisogno di alcuni tipi di assistenza, poi bisognerebbe fare investimenti sui servizi territoriali che rendano i medici di famiglia e i farmacisti protagonisti nell’erogazione dei servizi. Tutte cose che hanno a che fare con un’idea di Servizio sanitario nazionale che non è un costo, ma un investimento per garantire quell’elemento di coesione sociale su cui storicamente di fonda».
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Alla nuova squadra di governo da poco riorganizzata, Gaudioso chiede «oltre ad affermazioni di principio assolutamente condivisibili che si lavori sui fatti». «Lo dico perché una cosa che non sarebbe apprezzabile, – continua il segretario generale di Cittadinanzattiva – sarebbe scaricare la responsabilità su chi ci è stato prima, fare promesse che non si possono mantenere ed infine essere generici. Le cose di cui abbiamo bisogno sono molto puntuali: bisogna garantire l’esigibilità dei diritti dei cittadini, perché se ci sono liste d’attesa per una mammografia in alcune parti del Paese di 20 giorni e in altre di 200, è evidente che il servizio non è accessibile. Bisogna fare in modo che i cittadini non abbiano ulteriore sovra-costi come quello del superticket. Deve essere assolutamente abolito perché grava sempre sulle famiglie che si trovano in difficoltà. Io penso che sia serio dare fiducia a chi si appresta a governare, ma è una fiducia a tempo, che abbiamo il dovere di dare ma per la quale aspettiamo ritorni in termini di diritti per i cittadini e per gli operatori della sanità».