«Per stare bene non si può prescindere dall’ambiente in cui si vive e dagli stili di vita che si adottano» così Antonio Scala, organizzatore della conferenza internazionale sulle opportunità aperte dai Big Data in ambito medico e sanitario che si sta svolgendo al Cnr di Roma. Sanità informazione media partner dell’evento con approfondimenti, interviste e contributi
Sapere quali sono le vere minacce sanitarie del futuro, individuare la risposta a malattie gravi come il cancro o l’Alzheimer, conoscere i mezzi necessari per rendere il nostro Sistema Sanitario Nazionale più efficiente e il modo in cui i cambiamenti climatici e l’ambiente stanno influenzando la nostra salute. Tutte le risposte alle più urgenti domande di salute potrebbero nascondersi dietro ai Big data, le cui potenzialità non sono ancora state del tutto sfruttate. È questo il messaggio lanciato dalla Conferenza Big Data in Health 2019, che si svolge a Roma dal 2 al 4 ottobre a Roma, presso il CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) organizzata dalla Big Data in Health Society con la collaborazione del Cnr, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Campus Biomedico e dall’Università di Salerno che vede la partecipazione della nostra testata come media partner dell’evento con approfondimenti, interviste e contributi.
Lo scopo del congresso è allargare la conoscenza dei dati sanitari dei cittadini: infatti, non basta sapere quali farmaci assumono ma bisogna anche capire in che ambiente vivono e quali sono gli stili di vita che hanno – sostiene il professor Antonio Scala, ricercatore Cnr e organizzatore del congresso -. La cosa interessante è che iniziano a esserci database anche sui nostri stili di vita; per questo, abbiamo bisogno del supporto delle persone: devono dirci come vivono, cosa mangiano e cosa fanno. Tutto questo – prosegue – serve per migliorare la sanità, spiegare ai cittadini come vivere meglio e capire quali sono gli interventi sanitari da attuare e come allocare le risorse. È importante stare bene in salute e i dati ci possono aiutare» specifica Scala. L’analisi dei dati permette di comprendere e essere consapevoli che alcune patologie sono collegate a stili di vita non sani o a fattori ambientali, e suggerire nuove strategie di prevenzione e cura.
La conferenza è strutturata su tre giornate: oggi si parlerà di dati sanitari, ambiente stili di vita e salute. «Domani ci occuperemo della tutela della privacy che può scontrarsi con il diritto alla salute – spiega il professor Scala – è un argomento delicato perché si rischia a livello legislativo di fare delle leggi ben strutturate con basi solide di giurisprudenza ma che non riescano a cogliere tutte le conseguenze in altri ambiti. Viviamo in un mondo interconnesso e bisogna cercare di capire cosa si rischia di colpire cercando di fare interventi giusti e mirati» conclude il professor Scala.