L’invecchiamento della popolazione ha fatto aumentare i costi della previdenza sociale, per questo l’imposta sul valore aggiunto aumenterà dall’8 al 10%. Per l’erario 5,7 miliardi di Yen in più di gettito
Mentre in Italia si dibatte sull’opportunità di aumentare l’IVA, c’è chi ha già preso una decisione. Si tratta del Giappone guidato da Shinzo Abe che ha varato l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto che sale infatti dall’8% al 10% nonostante i salari stagnanti e il livello dei consumi bassi. Il Governo ha spiegato che l’aumento è necessario per aiutare a coprire i costi di previdenza sociale dovuti all’invecchiamento della popolazione che pesa in particolare sul sistema di salute pubblico e sulle pensioni.
Il governo di Abe aveva rinviato per due volte l’aumento dell’Iva a causa delle preoccupazioni per gli effetti negativi sui consumi. Nel 2018, il reddito medio delle famiglie è diminuito dello 0,6% rispetto all’anno precedente mentre anche la spesa delle famiglie è diminuita dello 0,4% per il quinto anno consecutivo di calo, secondo un rapporto del governo. L’economia giapponese invece ha registrato un Pil in crescita dell’1,3% nel periodo aprile-giugno, in rallentamento dopo +2,2% nel primo trimestre.
L’incremento dell’IVA genererà entrate annuale addizionali per l’erario di 5,7 miliardi di yen (48382 milioni di euro) secondo le stime dell’Esecutivo.