Il commercialista Marco Ginanneschi: «Dai rotativi all’iperammortamento del 250% per gli investimenti nella sanità 4.0, ecco come l’Unione europea può supportare le spese dei medici»
Anche i medici possono accedere ai fondi europei. Questa la novità delle ultime programmazioni UE, che fanno rientrare nella categoria di impresa anche il professionista. «I fondi europei hanno come obiettivo quello di aiutare i professionisti, come i medici, a dotarsi di macchinari e strumentazioni innovativi ed essenziali per lo svolgimento del loro lavoro, ma che spesso richiedono un investimento non sempre facile da affrontare». Così il commercialista Marco Ginanneschi, titolare di un prestigioso studio partner di Consulcesi, ha affrontato la tematica al simposio organizzato dal Gruppo oculisti ambulatoriali liberi (Goal) nell’ambito del congresso Aimo.
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«In alcune Regioni, come nel Lazio, ci sono ad esempio bandi destinati alle imprese, anche individuali, fatti con strumenti che si chiamano rotativi. Si tratta – ha spiegato Ginanneschi – di prestiti agevolati a interesse zero che, una volta restituiti, alimentano il bacino che potrà rifinanziare altri professionisti».
«Ma passando a misure più corpose – ha continuato –, una circolare del ministero dello Sviluppo economico del marzo 2019 ha stabilito l’iperammortamento per gli investimenti in beni strumentali nella cosiddetta “sanità 4.0”, che quindi riguardino robotica e intelligenza artificiale. Il costo dei beni strumentali può essere quindi ammortizzato fino al 250%. Una misura fiscale che vale per tutte le modalità di acquisizione dei macchinari, anche il leasing».
«L’Unione europea ha stanziato 101 miliardi di euro per il programma della salute – ha concluso Ginanneschi -. Se c’è la possibilità di un supporto per l’acquisto di apparecchiature che possano facilitare concretamente la professione, perché non sfruttarla».
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