Il patron di Eataly nel corso dell’ultimo Congresso della Società italiana di Chirurgia ha raccontato la sua spiacevole esperienza con la sanità USA
«Il cibo è la nostra prima medicina, l’unico prodotto che mettiamo nel nostro corpo, come diceva Feuerbach l’uomo è ciò che mangia». Lo pensa Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, intervenuto al 121° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia alla presenza di quasi mille professionisti provenienti da tutto il Paese.
«In base a quello che mangiamo intanto stiamo meglio o peggio, – ha spiegato a margine del suo intervento ai microfoni di Sanità Informazione – viviamo di più o di meno, ma siamo anche più allegri o più incazzati. Sono convinto che molte persone sono incazzate perché mangiano di merda».
Il patron di Eataly ha tenuto anche a difendere il sistema sanitario italiano, raccontando la sua spiacevole esperienza con la sanità USA. «È stata un’esperienza molto brutta, intanto se non avevo la carta di credito non so come avrei fatto. L’operazione – racconta Farinetti il difficile iter vissuto dalla moglie – è andata male e quando siamo finalmente tornati in Italia si è messo tutto apposto. ma mi sono reso proprio conto dell’atmosfera diversa, là non è considerato un servizio ma una roba in più, quindi chi è più ricco ha più sanità, chi è più povero ne ha meno e questo non va bene». «Se dormi 4 notti al presbiterian e fai un intervento chirurgico sono 100mila dollari, – conclude – quindi viva tutta la vita il nostro servizio sanitario che è il migliore del mondo, teniamocelo stretto e smettiamola di criticarlo».
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