Il presidente dell’Ame, il professor Vincenzo Toscano: «Occorre valorizzare la figura dell’endocrinologo ritenuto meno clinico rispetto ad altri medici e incentivare la formazione in una visione ‘paziente-centrica’»
Concluso in questi giorni il 15° Congresso Nazionale della Associazione medici Endocrinologici che si è svolto a Roma presso l’Ergife Palace Hotel. Un evento di formazione e di aggregazione che ha consentito ai medici di confrontarsi sui principali focus clinici, diagnostici e terapeutici che caratterizzano il settore. Durante le sessioni sono state illustrate le linee guida e i contenuti più recenti dell’endocrinologia clinica. A commentare l’evento e la sua buona riuscita, Vincenzo Toscano, presidente eletto dell’Associazione Medici Endocrinologi.
«I temi su cui ci siamo soffermati si rivolgono all’endocrinologia a tutto tondo – spiega il presidente -. L’AME è convinta che l’endocrinologo debba occuparsi dall’endocrinologia classica, quindi tiroide ma anche delle malattie metaboliche del diabete e anche di tutte le patologie di confine come l’endocrinologia ginecologica e cardiovascolare. Dunque parliamo di problemi connessi a tutta una serie di elementi in cui l’endocrinologo si deve rendere disponibile e deve avere un suo ruolo ben definito».
Toscano ribadisce che è fondamentale valorizzare la figura dell’endocrinologo all’interno dei diversi set assistenziali, perché «fino adesso l’endocrinologo è stato visto come il biochimico della medicina e considerato meno clinico rispetto alle altre figure mediche. L’endocrinologo è clinico nel contesto della medicina interna e a mio avviso, occupandosi di una scienza trasversale, abbraccia di più tutte le problematiche del paziente».
Oltre alla valorizzazione della figura dell’endocrinologo, «la mia presidenza si focalizzerà sulla formazione – prosegue Toscano -. Compito dell’AME sarà creare un fold formativo per ogni socio dove inseriremo tutti i crediti acquisiti. Questo per dire che tutti i soci AME sono in regola con i crediti ECM non perché lo impone la legge ma nel rispetto dei pazienti che sono l’interesse centrale. Stiamo dando spazio alle associazioni di pazienti e a nuove forme di proposte di approccio al paziente, abbiamo una visione assolutamente paziento-centrica».