Tra i temi del Congresso, che si svolgerò all’Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli, sepsi, infezioni ospedaliere e tromboembolismo venoso
«Desidero esprimere il mio apprezzamento per l’iniziativa che rappresenterà un’utile occasione di confronto per le Professioni Sanitarie». Con queste parole il Ministro della Salute Roberto Speranza manda un messaggio agli operatori della sanità che il 7 e 8 novembre si riuniranno a Roma all’Ospedale “San Giovanni Calibita” Fatebenefratelli per il Congresso della Simedet, Società italiana di Medicina diagnostica e terapeutica presieduta da Fernando Capuano che, tra le prime in Italia, raccoglie al suo interno medici e professioni sanitari valorizzando il tema della multidisciplinarietà in sanità.
Nel messaggio il Ministro Speranza esprime il suo apprezzamento per gli aspetti multidisciplinari e multiprofessionali dell’iniziativa che affronta diverse tematiche di grande rilievo scientifico quali “Le Infezioni da germi resistenti. Un lavoro interdisciplinare” e il “Tromboembolismo venoso. Un approccio multidisciplinare”. All’apertura dei lavori il prossimo 7 novembre sarà ricordata la figura del Prof. Fernando Aiuti, Presidente del Comitato Scientifico della Simedet, con una targa alla memoria che sarà consegnata ai familiari intervenuti.
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Tra i temi centrali del Congresso quello delle infezioni da sepsi: ogni anno, nel mondo, 20-30 milioni di persone sono colpite da sepsi e si calcola che, ogni pochisecondi, una persona muoia di sepsi. All’origine della sepsi vi è un’infezione che può determinare una disfunzione multi-organo, spesso alla base della mortalità. È quindi chiaro come un trattamento quanto più precoce, aggressivo e tempestivo, sia alla base del miglioramento in termini dell’outcome di mortalità.
Altro tema del Congresso, è quello delle infezioni correlate all’assistenza (ICA), acquisite in tutto l’ambito assistenziale, ospedaliero e domiciliare, quindi veicolato da personale che presta l’assistenza ovvero dai presidi impiegati per l’assistenza stessa, causa di malattie severe se, non addirittura, mortali. Uno studio nazionale di prevalenza, a tal proposito, ha rilevato che circa 6,3 pazienti ogni 100, in ambito ospedaliero e un paziente ogni 100 in ambito domiciliare si ammala di infezione correlata all’assistenza.