Lo studio: idoneo ai test il 48% dei partecipanti con una media del 25% di rinunce e cambi di Facoltà, resta ancora un esercito di oltre 18mila potenziali ricorrenti. Consulcesi: «Il Consiglio di Stato ad ottobre ha confermato le nostre tesi mentre l’attuale sistema di selezione confermava tutte le sue falle. Il servizio di Striscia accende i riflettori su un sistema inadeguato, subito da riformare. C’è tempo fino al 22 novembre per esercitare il diritto allo studio»
I Test di Medicina nel mirino anche di Striscia La Notizia. Il servizio (guarda il video) dell’inviato Marco Camisani Calzolari, in onda ieri sera, ha acceso i riflettori sulle numerose irregolarità dei concorsi pubblici con un focus sul sistema di selezione del Numero Chiuso già oggetto di forti critiche per i numerosi illeciti registrati anche quest’anno. Nel corso del servizio l’avvocato Marco Tortorella ha spiegato i motivi che hanno portato, il mese scorso, il Consiglio di Stato a riammettere 250 studenti. Inoltre è stata lanciata la proposta di affidarsi a sistemi tecnologicamente avanzati, come quelli offerti dalla Blockchain, per assicurare maggiore credibilità e certezza alle prove. Questo già avviene ad esempio in Albania, come ha raccontato il ministro alla Salute, Ogerta Manastirliu.
Anche quest’anno, il sistema di ingresso alla Facoltà di Medicina e Odontoiatria ha infatti confermato tutte le sue falle con un’edizione che ha fatto segnare il record di irregolarità e generato forti polemiche alimentando il dibattito sulla necessità di rivedere l’attuale criterio di selezione di chi si occuperà della salute degli italiani in un futuro non troppo lontano. Il pool di legali di Consulcesi sta già preparando migliaia di ricorsi sulla base delle migliaia di segnalazioni e richieste – arrivate sullo sportello virtuale www.numerochiuso.info e sui canali sociali – e che saranno raccolte fino al 22 di novembre 2019 per poter rientrare nei tempi stabiliti dalla legge e far valere il proprio diritto allo studio.
NUMERO CHIUSO SGRETOLATO DAL CONSIGLIO DI STATO – La recentissima ordinanza del Consiglio di Stato che, ad ottobre, ha riammesso a Medicina 250 studenti tutelati da Consulcesi rappresenta in tal senso un precedente significativo. La motivazione della riammissione è legata all’aumento, voluto dal Ministero della Salute, di 1.600 posti a disposizione dei candidati all’ingresso alla facoltà di Medicina. Questo aumento, secondo il Consiglio di Stato, non soltanto sarebbe indice del «sottodimensionamento dei posti sin qui disponibili nell’offerta formativa», ma sembrerebbe anche «più aderente ai prevedibili fabbisogni sanitari futuri».
LO STUDIO – A poter fare ricorso, prima della scadenza dei termini legali, sono ancora circa 18mila studenti. Lo rivela l’analisi effettuata da Consulcesi, studiando il flusso di richieste dell’edizione 2019. Il calcolo è basato sul numero di iscritti al test d’ammissione alle Facoltà di Medicina e Odontoiatria dello scorso 3 settembre, che ammonta a 68.694 candidati, a fronte di 11.568 posti disponibili. Quest’anno è risultato idoneo il 48% dei candidati circa (quindi sull’ordine dei 33mila). Considerando che, in media si verifica un abbattimento del 25% (6mila studenti) di coloro che non sono interessati oppure optano per un cambio di facoltà, a cui si sommano coloro che sono entrati, restano dunque 18.450 potenziali ricorrenti che potrebbero accedere alla Facoltà di Medicina attraverso il ricorso. Di questi potenziali riccorenti, il 10% si è già rivolto ai nostri legali.
IRREGOLARITA’ DA RECORD – Gli atenei interessati da irregolarità sono addirittura 27 su un totale di 41, distribuiti in 21 città. Il 21% delle segnalazioni viene dalle città del Nord, il 36% da quelle del Sud e il 43% da studenti che hanno svolto il test nelle università del Centro Italia. Le città in cui si sono registrate più irregolarità sono Milano (7%), Napoli (10%) e Roma (18%). Il 79% dei ricorsi si registra nel Centro-Sud. Le irregolarità sono diverse ma le principali riguardano l’uso dei cellulari in aula (20%), domande ambigue (16%), ma oltre il 43% delle segnalazioni riguarda suggerimenti e movimenti sospetti durante la prova, persone che potevano uscire liberamente, membri della commissione che parlavano con i candidati, plichi manomessi, favoritismi, identificazione effettuata in modo non aderente alla procedura. “Ogni anno, a molti studenti meritevoli viene negato il diritto allo studio – ha dichiarato Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, – non solo a causa di un sistema che giudica le capacità sulla base di un test che palesa irregolarità ed illeciti. Questo conferma – prosegue Tortorella, – che il sistema è inadeguato a selezionare meritocraticamente la classe medica del futuro, a discapito non solo degli studenti, ma anche del Servizio sanitario nazionale e dunque della salute dei cittadini.”
CONTO ALLA ROVESCIA PER I RICORSI – Qualora il candidato voglia contestare violazioni e criticità verificatesi durante la prova e ulteriori irregolarità che potrebbero essere emerse successivamente al test i tempi per agire sono molto brevi. I ricorsi al TAR per la contestazione hanno un termine perentorio di 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria nominativa. Il legale incaricato dovrà avere il tempo di valutare le specificità del caso, redigere il ricorso e avviare la domanda, pertanto, i legali Consulcesi ammettono domande fino al 22 novembre. Il ricorso al TAR generalmente prevede due fasi: una cautelare, che darebbe la possibilità di iscriversi “con riserva” alla facoltà di medicina e chirurgia, in attesa del giudizio di merito, nel quale viene richiesto in genere l’annullamento della graduatoria o dell’intera procedura di selezione seguirà il suo corso. In caso di esito positivo garantirebbe la possibilità di accesso definitivo alla facoltà. I consulenti Consulcesi sono consultabili gratuitamente attraverso il numero verde 800.189091. Per informazioni è a disposizione il portale www.numerochiuso.info.