Contributi e Opinioni 14 Novembre 2019 16:58

Sanità, Nursing Up al ministro della PA: «Sì a valorizzazione professionale ma per tutta la categoria infermieristica»

“Apprendiamo dagli organi di stampa in questi giorni che sono state avanzate proposte di natura sindacale al ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, da soggetti istituzionali su problematiche inerenti la collocazione contrattuale della professione infermieristica con particolare attenzione alle posizioni dirigenziali, e ci chiediamo come mai vengano presentate tali richieste prevalentemente a vantaggio dei dirigenti […]

“Apprendiamo dagli organi di stampa in questi giorni che sono state avanzate proposte di natura sindacale al ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, da soggetti istituzionali su problematiche inerenti la collocazione contrattuale della professione infermieristica con particolare attenzione alle posizioni dirigenziali, e ci chiediamo come mai vengano presentate tali richieste prevalentemente a vantaggio dei dirigenti e non della categoria tutta. Una categoria di 450mila professionisti, di cui 260mila in forze al Ssn, che soffre da oltre un decennio del blocco del turnover e del mancato riconoscimento della valorizzazione professionale, sebbene investita dalla legge con enormi responsabilità”. Così Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up. “Ebbene ci tocca rilevare – sottolinea De Palma – che ancora una volta qualcuno dimentica che gli equilibri si mantengono anche nel rispetto dei ruoli: va bene il sostegno alle politiche generali a favore della professione, ma a fare il sindacato ci pensa il sindacato, così come prevede la nostra Costituzione”.

“La priorità, a nostro parere, deve essere ora quella di elevare tutti gli infermieri nel loro complesso – precisa De Palma – non è il momento di concentrarsi principalmente sulla parte rappresentata dalle posizioni dirigenziali, non è questo il tempo. Bisogna battersi per portare risultati soddisfacenti per l’intera categoria, per i colleghi che lavorano in prima linea, quelli grazie ai quali la sanità italiana viene garantita a tutti i cittadini, a dispetto di risorse scarse e talvolta anche della mala organizzazione locale”. “Comprendiamo e condividiamo altresì l’importanza – spiega il presidente Nursing Up – di impostare un discorso di garanzie di bilanciamento della professione infermieristica all’interno degli organici sia della dirigenza del Ssn, sia a livello di gestione clinica e manageriale delle strutture, ma in tutto questo riteniamo che la priorità debba essere, oggi in particolare, puntare sul corpo e non solo sulla testa. E noi infermieri lo sappiamo bene che è inutile curare l’una senza aver pensato prima a rimettere in sesto l’altro”.

“Pertanto, ben accetto il contributo e la competenza di tutti i soggetti istituzionali per favorire il dibattito generale in favore delle professioni – conclude De Palma – ma sulle proposte per migliorare le condizioni contrattuali degli infermieri invitiamo il ministro a confrontarsi con i soggetti a ciò deputati istituzionalmente, cioè i sindacati”. Di recente il sindacato Nursing Up è intervenuto sostenendo e rilanciando le richieste delle Regioni al Governo di aumentare le risorse per il piano assunzioni del personale sanitario, nonché la valorizzazione professionale degli infermieri, affinché ne vengano finalmente salvaguardati ruolo, funzione e alta qualificazione.

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
Giornata vittime Covid, Fnopi: «D’accordo con Schillaci, ora la priorità è investire sul capitale umano»
Tra gli infermieri 90 decessi e oltre 390mila contagi, per chi ha accompagnato fino alla fine  le persone colpite più duramente dal virus
Infermieri, Fnopi: «Soddisfatti per estensione a 8 ore del tetto dell’attività libero professionale»
La Federazione degli Ordini degli Infermieri: «Strada intrapresa è corretta, ora investire per nuove assunzioni»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...