Il deputato Cinque Stelle, da sempre vicino alle tematiche degli specializzandi, cita anche il problema dei nullaosta delle scuole non accreditate che non arrivano: «Sono professionisti che vogliono formarsi nella scuola migliore possibile. Ho già presentato un’interrogazione al ministero competente, ne presenterò delle altre, perché anche i giudici ci stanno dando ragione»
«Nella Legge di Bilancio ancora non c’è un euro per le borse di specializzazione, ma quest’anno servono almeno 4mila borse strutturali e sono anche poche», così il deputato del Movimento 5 Stelle Manuel Tuzi commentando la Legge di Bilancio su cui è al lavoro il Governo.
Tuzi spiega: «Ci sono due ministeri competenti per la richiesta di risorse. L’anno scorso tra MMG e SSM si trovarono oltre 4mila nuovi posti e non era sufficiente. Era di più di quanto avesse messo il precedente governo in 5 anni, certo, ma oggi bisogna fare uno sforzo ulteriore, perché il sistema sta implodendo e l’imbuto sta aumentando».
«Non c’è solo questo – aggiunge il deputato medico -, c’è un problema ancora più urgente e ne va della formazione dei nostri giovani medici, si deve dare delle risposte alle centinaia di specializzandi a cui non viene rilasciato il nullaosta, sono professionisti che vogliono formarsi nella scuola migliore possibile. Se la scuola non è accreditata o non ha richiesto l’accreditamento deve lasciar andare i ragazzi».
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Manuel Tuzi che da tempo è al lavoro per la categoria dei medici specializzandi annuncia: «Ho già presentato un’interrogazione al ministero competente, ne presenterò delle altre, perché anche i giudici ci stanno dando ragione e stanno dando riscontro positivo ai giovani medici. Ci sono decisioni dell’Osservatorio che le Università hanno ignorato e questo non è più accettabile. Serve una riforma globale del sistema e dell’osservatorio nazionale a cui vanno dati i poteri necessari per gestire queste vicende. I giovani specializzandi non sono di proprietà delle scuole, ma sono giovani professionisti che hanno bisogno di avere la migliore formazione possibile dallo Stato. Viene data una borsa di formazione pagata con soldi pubblici, non dalle Università, come cittadino italiano e come medico, pretendo che i futuri medici del domani siano formati nelle migliori scuole possibili e non intrappolati per colpa di qualche professore universitario in una scuola che non ha i requisiti».
«Questa è una battaglia in cui deve essere coinvolta anche la FNOMCeO, che deve sostenere i giovani camici che si trovano in questa situazione, servono risposte. Serve un’ordinanza subito da parte del ministero che chiarisca la situazione», conclude l’esponente 5 Stelle.