Dopo la sentenza che ha aperto le porte dei corsi di Medicina e Chirurgia a oltre 250 studenti ricorrenti, in Consiglio di Stato si ragiona sulla necessità di aggiornare l’accesso alla professione. Al momento, «dobbiamo applicare le norme esistenti» spiega Giulio Veltri, Consigliere di Stato delegato alla comunicazione, che nonostante ciò auspica «un ampliamento delle possibilità di accesso»
«Auspicare un ampliamento delle possibilità di accesso» degli studenti ai corsi di Medicina e Chirurgia, «considerate anche le carenze strutturali che oggi il sistema sanitario mostra di avere». Anche in Consiglio di Stato il Numero chiuso genera dubbi e riserve, come spiega Giulio Veltri, Consigliere di Stato delegato alla comunicazione. «Sono ancora contenziosi in corso per cui è prematuro esprimersi in queste materie. Certo, c’è un problema di carattere generale. Ne parlano ormai tutti quanti i giornali, i medici sono sicuramente in numero sottodimensionato rispetto alle reali esigenze».
Intervistato in occasione dell’Open Day della giustizia amministrativa, che ha accolto nelle stanze affrescate di Palazzo Spada studenti, formazioni sociali e imprese, Veltri ha ribadito il ruolo di garanzia del Consiglio di Stato. «Immagino siano maturi i tempi per una qualche modifica che consenta a una buona parte di questi ragazzi di poter accedere in maniera più agevole agli studi universitari. Dal nostro punto di vista, ovviamente non possiamo creare canali di accesso privilegiati, ma dobbiamo applicare le norme esistenti. Ogni caso è un caso di specie e non possiamo fare affermazioni di carattere generale, ma sicuramente auspicare un ampiamento delle possibilità di accesso, considerate anche le carenze strutturali che oggi il sistema sanitario mostra di avere».
Del resto, il quello che intercorre tra giustizia amministrativa e sanità è «una relazione di sinergia». Come ricordato dallo stesso Veltri durante il discorso di apertura, il contenzioso complessivo della sanità (Tar e CdS) si attesta sul 2% dei ricorsi totali. «Noi tuteliamo le persone che subiscono un’ingiustizia dal Sistema sanitario nazionale, – spiega ancora Veltri ai microfoni di Sanità Informazione – ma facendo questo in realtà stimoliamo la sanità a migliorare in un’azione sinergica che ritengo negli ultimi anni abbia dato dei notevoli effetti in termini di tempestività, efficienza delle prestazioni, ma soprattutto accessibilità delle prestazioni».
I dati, infatti, dimostrano come sono oltre duemila i ricorsi di primo e secondo grado arrivati al tavolo della giustizia amministrativa che riguardano il mondo della sanità. Le materie che maggiormente accendono il contenzioso sono in primo luogo gli appalti, con 620 ricorsi in primo grado e 159 in secondo; seguono tetti di spesa e farmacia. «Molte sentenze, di rilievo storico, – conclude Giulio Veltri – hanno consentito l’accesso ai livelli essenziali di assistenza di persone che prima questo accesso non lo avevano. Quindi è sicuramente un rapporto positivo, denso di ottimi risultati».
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