Calabrese (Fimmg Bari): «Il Care Puglia 3.0 prevede già l’erogazione di prestazioni di telemedicina come ecg, spirometria, fondo oculare negli studi dei medici di famiglia. Pronti ad avviare la sperimentazione dal 1 gennaio». Anelli (FNOMCeO): «La Puglia parte in vantaggio perché ha introdotto i microteam a partire dal 2007»
I medici di famiglia pugliesi sono pronti ad avviare i servizi di diagnostica di primo livello all’interno dei loro studi, cosicché la Puglia potrebbe essere la prima regione ad implementare le novità volute dal ministro Speranza, che prevedono microteam e fondi a disposizione dei medici di medicina generale per l’acquisto di apparecchiature diagnostiche. Lo rende noto la Fimmg (Federazione nazionale medici di medicina generale).
«La riforma avviata con i 235 milioni di euro stanziati in manovra per l’acquisto di apparecchiature sanitarie da parte dei medici di famiglia è epocale per l’organizzazione della medicina generale – spiega Silvestro Scotti, segretario nazionale Fimmg -. Le strumentazioni che i medici di famiglia avranno a disposizione potranno essere facilmente usate anche durante le visite domiciliari e ci consentiranno in tempo reale di poter consultare gli specialisti. Insomma, saranno i nuovi kit della borsa del medico».
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«Da tempo come Ordini promuoviamo per la medicina generale l’idea dei microteam costituiti da medico, infermiere e collaboratore di studio – aggiunge il presidente della FNOMCeO (Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) Filippo Anelli -. È ora di abbandonare una logica ferma a 50 anni fa, quella del singolo medico di famiglia che opera con fonendoscopio e sfigmomanometro, a favore di un modello di cure primarie che riesca a rispondere meglio ai bisogni di salute della società odierna. L’introduzione del microteam, voluta dal Governo, va quindi nella direzione giusta perché consente di garantire ai cittadini un’assistenza completa e rilancia l’assistenza territoriale quale primo mattone del Servizio Sanitario Nazionale, quello più prossimo al cittadino. La Puglia parte in vantaggio perché ha introdotto i microteam a partire dal 2007, quando 2000 collaboratori e 700 infermieri sono stati inseriti all’interno degli studi di medicina generale».
«Lo sviluppo organizzativo delle cure primarie con microteam composti da medici, collaboratori ed infermieri pone la medicina generale della Puglia in condizione di avviare l’utilizzo della diagnostica di I livello, introdotto dall’ipotesi di legge di bilancio – commenta Nicola Calabrese, segretario Fimmg Bari e vice segretario nazionale -. La nostra regione parte avvantaggiata perché ha già definito un modello di gestione della cronicità sul territorio. Il Care Puglia 3.0 prevede proprio l’erogazione di prestazioni di telemedicina come ecg, spirometria, fondo oculare negli studi dei medici di famiglia. Siamo quindi pronti ad avviare la sperimentazione dal 1 gennaio. È una grande occasione per una regione del sud di diventare punto di riferimento rispetto allo sviluppo di nuovi modelli assistenziali all’interno del SSN».
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