L’iniziativa lanciata da Acli e altre realtà del terzo settore lombardo, ha accolto il plauso di Regione Lombardia. La vicepresidente della Commissione Sanità Simona Tironi: «Riconoscere un profilo di contributi assicurativi, perché svolgere questo lavoro non deve essere un sacrificio»
Li chiamano invisibili, sono il popolo dei caregiver che in Lombardia conta 450 mila persone, sono familiari, coniugi, figli o genitori. Uno su due vive con l’anziano o con la persona con disabilità a cui presta assistenza per più di 20 ore settimanali. Eppure, oggi queste figure si sentono isolate, poco sostenute e prive di riferimenti. Una mancanza avvertita dal terzo settore che ha avviato l’iter per una proposta di legge popolare. Promotori dell’iniziativa sono alcuni tra le principali associazioni lombarde: Acli, Forum del Terzo Settore, Arci, ANCeSCAO, SPI CGIL, FNP CISL pensionati, ANTEAS, UILP, ADA, ANCI.
«Questo è un tema che sta diventando sempre più importante. – spiega Attilio Rossato, Presidente di Acli Lombardia –. È un’esigenza importante e quindi occorre una legge che tuteli le persone che devono assentarsi dal lavoro per prendersi cura dei famigliari. Devono essere tutelate per il presente, ma anche per il futuro».
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Quali sono gli elementi fondamentali su cui si basa questa proposta di legge?
«Ci siamo concentrati più che sulle risorse, sui servizi di cui queste persone hanno bisogno. Un tema sicuramente importante è quello legato al lavoro soprattutto quello femminile, che già vive grandi difficoltà. L’altro aspetto è quello di mettere a disposizione strumenti che permettano a queste persone di prendersi cura anche di loro stessi. In alcuni casi esistono già, ma sono poco conosciute».
Quindi l’iter di questa proposta di legge quale sarà?
«Siamo partiti da ottobre, fino a marzo avremo il tempo per la raccolta firme. Il nostro obiettivo è di arrivare entro la fine dell’anno a raggiungere il numero minimo e poi cercheremo di superarlo».
Anche Regione Lombardia, che ha approvato nei giorni scorsi uno stanziamento record di 202 milioni di euro in ospedali e Istituti di ricerca, ha avviato l’iter per una proposta di legge per i caregiver, come ha confermato Simona Tironi, vicepresidente della III Commissione Sanità.
«Abbiamo depositato un progetto di legge che eravamo pronti a discutere, iniziando l’iter nella III Commissione Sanità – ha commentato la Vicepresidente – ma abbiamo deciso di fermarci e aspettare i contenuti della proposta di legge popolare che arriveranno perché vogliamo fare un lavoro di massima condivisione, ascoltando chi ogni giorno vive la condizione difficile di essere un caregiver non per scelta, ma per forza. La figura del caregiver non deve essere un sacrificio, ma un diritto e deve essere una figura formata a prendersi cura nel migliore dei modi del paziente e della persona che ha accanto. La nostra riforma ha obiettivi precisi: condivisione tra ospedale e territorio e quindi la cura a domicilio, ecco perché la figura del caregiver è centrale e fondamentale. Nel nostro passaggio di legge ciò che vogliamo fare è supportare a 360° la figura del caregiver e riconoscerla in un profilo di contributi assicurativi, perché svolgere questo lavoro non deve essere un sacrificio, ma un ruolo importante accanto al paziente che ne ha bisogno».