A Firenze si è parlato di cronicità, influenza e formazione. Il presidente Claudio Cricelli approva con riserva lo stanziamento di 200 milioni di euro previsto in legge di Bilancio per le tecnologie dei medici di famiglia: «Bene ma solo grazie alla scuola pratica gli MMG riusciranno a usare queste apparecchiature»
Simulatori fisici, simulazione di casi clinici, strumenti per l’apprendimento di casi pratici e persino la ricostruzione di uno scenario da “catastrofe” dove spesso i medici di base si trovano ad operare per primi per la loro capillarità sul territorio. SIMG Lab è la grande novità del 36esimo Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina generale e delle cure primarie in corso a Firenze alla Fortezza di Basso. Massiccia l’adesione, con circa 3700 partecipanti registrati sulla piattaforma ECM. SIMG Lab è la prima scuola di Medicina pratica di proprietà di una società scientifica ed è destinata ad essere un modello in questo campo.
«SIMG lab è importante perché quello che manca ai giovani medici, ai quali è rivolto in maniera preponderante, è proprio la parte pratica della medicina perché le università moderne non ti fanno venire a contatto prima della laurea con le persone, con i casi clinici», sottolinea Claudio Cricelli, Presidente SIMG. «I giovani medici – continua – arrivano sul territorio dopo la laurea pieni di nozioni, pieni di conoscenze teoriche ma assolutamente impreparati dal punto di vista delle cose pratiche da fare. La maggior parte della medicina è fatta di cose pratiche. Noi pensiamo che tra le cose pratiche rientri principalmente prendere la pressione, in realtà ogni parte del nostro corpo, ogni apparato ha tante cose pratiche: dal saper palpare, dal saper mettere un otoscopio nell’orecchio, guardare un fondo dell’occhio, guardare una gola, prelevare il sangue, imparare a riconoscere e a usare gli apparecchi. Usare un ecografo, un elettrocardiografo, uno spirometro: tutta questa enorme quantità di cose che ci offre la tecnologia che non ci insegna nessuno ad usare. Allora noi abbiamo deciso, essendo una società di medici pratici, che avremmo finalmente aperto una scuola di medicina pratica. L’abbiamo chiamata SIMG Lab, una enorme raccolta di tutte le cose, di tutti gli strumenti che possono essere adoperati con semplicità. C’è un solo problema: bisogna che qualcuno ci insegni ad adoperarli. Abbiamo 20 aule, al ritmo di 20 persone ogni ora e mezza si avvicendano 2500 persone».
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Secondo i calcoli della SIMG una scuola di medicina pratica permetterebbe un enorme risparmio di risorse pubbliche nella gestione delle cronicità che costa 66,7 miliardi. In quest’ottica Cricelli approva la disposizione in legge di Bilancio di oltre 200 milioni di euro per l’innovazione tecnologica dei medici di famiglia anche se sottolinea come questa disposizione da sola non sia sufficiente per risolvere il problema di una presa in carico adeguata: «Benissimo i 200 milioni di euro per le tecnologie. Diciamo che vedersi riversare addosso una quantità enorme di denaro che nessuno sa adoperare è quasi un paradosso. Noi abbiamo iniziato l’anno scorso SIGM Lab: abbiamo capito con molto anticipo che la cosa migliore è quella di insegnare ad adoperare e quando deve essere usata una apparecchiatura e quindi se le decisioni di Speranza saranno confermate i medici saranno in grado di adoperare queste strumentazioni».