A Milano la quarta edizione del premio Merck in neurologi dedicato a questa grave patologia. Mancardi (SIN): «I pazienti possono continuare ad avere una vita sociale senza dover rimanere confinati in casa. Questo dipende dal grado di disabilità del paziente, ma la tecnologia è utile nelle fasi lievi»
Convivere al meglio con la malattia e migliorare il benessere psicofisico della persona con sclerosi multipla. Con questo intento è stata istituita la quarta edizione del premio Merck in neurologia. Alla call hanno risposto diversi istituti, due progetti hanno convinto la giuria e ieri sono stati premiati a Milano dal Past President della Società Italiana Neurologia Gian Luigi Mancardi.
«È una malattia che può causare profonda disabilità, fortunatamente ora abbiamo numerose terapie a disposizione, alcune anche molto efficaci, ma non siamo ancora alla cura definitiva della malattia. C’è molta attenzione alla qualità della vita e ai sintomi che i pazienti con sclerosi multipla hanno e questo premio punta a migliorare la vita delle persone attraverso nuove tecnologie. – ha sottolineato il professor Mancardi -. I pazienti possono continuare ad avere una vita sociale senza dover rimanere confinati in casa. Questo dipende dal grado di disabilità del paziente, ma la tecnologia è utile nelle fasi lievi, ma soprattutto nelle fasi più avanzate dove, solo attraverso la tecnologia, magari si riescono a svolgere delle attività che altrimenti non si potrebbero fare».
Perché avete fatto la scelta di premiare questi progetti?
«Il primo progetto riguarda il problema della sensibilità al calore dei pazienti con sclerosi multipla. C’è un’applicazione che informa il paziente sulla variazione della temperatura e dà consigli su come risolverla. Il secondo è un progetto che punta al miglioramento dell’ansia e della depressione e l’inserimento sociale del paziente. Anche qua c’è un’applicazione di high technology che permette di aiutare il paziente a svolgere questa attività. I criteri scelti sono stati: innovatività, fattibilità e ricadute sull’universo delle persone con sclerosi multipla. La commissione, composta da otto membri: psicologi, esperti di tecnologia, pazienti, oltre al sottoscritto, hanno premiato i due progetti indicati, ritenuti migliori all’unanimità».
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Merck ha destinato due premi del valore di 40mila euro ciascuno al progetto MS+U realizzato presso il dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute dell’Università di Trieste e al progetto MIND4MS (Mindfulness) del campus Bio-medico di Roma. Per Andrea Paolillo, Medical Affairs Director di Merck in Italia «un’azienda che vuole essere paziente-centrica non deve sviluppare farmaci, ma dare supporto soprattutto nelle malattie croniche per gestire al meglio la quotidianità e la tecnologia digitale rappresenta un validissimo strumento per aiutare questi pazienti. Per questo, quattro anni fa Merck, insieme alla società italiana di Neurologia e all’associazione dei pazienti, ha voluto intraprendere un percorso che potesse sviluppare delle applicazioni che rendessero migliore, e al tempo stesso normale, la quotidianità dei pazienti con sclerosi multipla».