Nutri e Previeni 30 Marzo 2016 13:14

Anoressia nervosa: stimolazione magnetica nuova promettente cura

Anoressia nervosa: stimolazione magnetica nuova promettente cura

anoressiaL’anoressia nervosa è tra i disturbi del comportamento alimentare, la forma con la mortalità più elevata. Uccide prematuramente fino ad una persona su cinque tra chi ne soffre. Per ora le speranze offerte dai trattamenti farmacologici sono scarse, e anche le psicoterapie, come quella cognitivo-comportamentale, portano a un recupero solo nel 10-30% dei casi, ma un nuovo metodo di trattamento, sperimentato al King’s College di Londra, già approvato per la depressione, potrebbe finalmente fare la differenza, riducendo i sintomi.

La nuova cura
Si tratta della stimolazione magnetica transcranica, in cui il cervello viene stimolato con speciali magneti, che nella forma assomigliano a delle bobine, applicati in una zona direttamente collegata allo sviluppo della malattia: la corteccia prefrontale dorsolaterale. Questa tecnica non è invasiva: si sente come una sensazione di picchiettatura sul lato della testa interessato e i risultati sembrano promettenti già dopo una sola seduta. Sperimentata su 49 persone (i numeri sono ancora piccoli ma fanno ben sperare), infatti, la stimolazione magnetica transcranica, come spiega la ricercatrice Jessica McClelland, riduce il bisogno di limitare i cibi, diminuendo il livello di sazietà, dando la percezione di essere meno grassi e portando anche a prendere decisioni più prudenti. Per arrivare a questa conclusione, come descritto su PlosOne, ad alcune delle persone coinvolte è stato offerto un trattamento placebo, mentre altre sono state sottoposte a una sessione di stimolazione magnetica transcranica. Oltre a rilevare, con un’osservazione prima del trattamento, dopo venti minuti e 24 ore, la riduzione dei sintomi principali della malattia sottoponendo ai partecipanti immagini di cibo appetitoso e chiedendo di dare un punteggio a sapore, aroma e desiderio di mangiarli una volta che li avevano davanti, i ricercatori hanno notato che la stimolazione del cervello portava anche a decisioni più equilibrate. Ad esempio, tra una ricompensa in denaro inferiore, ma immediata, e una con una cifra più alta, ma per cui occorreva attendere, la scelta è ricaduta più sulla seconda opzione. Ora gli studiosi puntano a trattamenti su ampio campione.

Spiegano le esperte
“L’anoressia nervosa si stima interessi fino al 4% delle donne nel corso della vita. Con l’aumento della durata della malattia, diventa radicata nel cervello e sempre più difficile da trattare. I nostri risultati preliminari supportano le potenzialità di trattamenti di cui c’è disperato bisogno – spiega Ulrike Schmidt, autrice senior dello studio – Stiamo ora valutando i benefici a lungo termine, in uno studio clinico primo al mondo con 20 sedute su persone con anoressia nervosa”. Un aiuto per combattere la malattia può arrivare anche dal supporto sociale, in particolare dai social network, come nel caso di Hayley Harris, la 23enne che ha sconfitto l’anoressia anche grazie all’aiuto dei followers. “Oggi i disturbi alimentari si presentano già a partire dagli 11 anni e sono la seconda causa di morte negli adolescenti. Sempre più forte si avverte la necessità di utilizzare i social network come strumenti per divulgare la possibilità di guarigione”, spiega la psichiatra Sara Bertelli, fondatrice dell’Associazione Nutrimente Onlus, secondo cui sono necessarie campagne di sensibilizzazione sull’alimentazione tramite i social.

Articoli correlati
Anoressia: identificate le origini genetiche
Una nuova ricerca condotta presso la University of North Carolina Health Care, ha portato all’identificazione sul cromosoma 12 di un punto preciso del Dna chiamato ‘rs4622308’, un ”locus genico” risultato essere associato alla malattia, ovvero legato al rischio di soffrirne. Lo studio è stato pubblicato su The American Journal of Psychiatry: si tratta del più […]
Anoressia nervosa: quando mangiare poco è un’abitudine
Le persone che soffrono di anoressia nervosa, non sembrano doversi trattenere per mangiare poco, ma hanno ormai acquisito questo comportamento come se fosse un’abitudine. Questo è il risultato di uno studio pubblicato su Nature Neuroscience, che spiega come mai è molto difficile guarire da questa grave malattia, che si ripresenta entro un anno nel 50% dei […]
L’anoressia nervosa intacca anche il microbiota
Mentre studiavano l’asse “intestino-cervello”, alcuni ricercatori della UNC School of Medicine (University of North Carolina Health Care) hanno evidenziato un’associazione tra il microbiota intestinale e i disturbi alimentari come l’anoressia nervosa. I ricercatori hanno scoperto, in pratica, che nelle persone con anoressia nervosa vi sono specie molto diverse, tra i batteri residenti della microflora intestinale […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Oggi alle 15.00. Nutraceutica e prevenzione cardiovascolare: un alleato per contrastare l’ipercolesterolemia lieve e moderata

In questo episodio il Dr. Iacopo Cavallo analizzerà la frequenza dei casi di ipercolesterolemia lieve e moderata riscontrati nella pratica quotidiana
di Redazione
Salute

“Ogni ora di schermo è un rischio”: la SIP aggiorna le linee guida sui bambini digitali

Troppi device, troppo presto. I pediatri: “Lo smartphone? Non prima dei 13 anni”
di I.F.
Advocacy e Associazioni

3 dicembre: nasce il nuovo Piano nazionale per i diritti delle persone con disabilità

In occasione della Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, il Governo presenta un Piano strategico che punta su inclusione, accessibilità e partecipazione
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Consulte bloccate a Roma e Milano: “I diritti dei cittadini sospesi dalla politica”

Sofia Donato, componente del Direttivo della Consulta Cittadina Disabilità Roma, in un’intervista a Sanità Informazione: “Da giugno, i cittadini con disabilità non han...
di Isabella Faggiano