Intervista al Consigliere del presidente della Regione per i temi riguardanti la Sanità. Nelle sue parole un percorso con ampi margini di miglioramento sia in tema di organizzazione che di attenzione al paziente
«L’uscita dal Commissariamento era un atto dovuto, e averlo ottenuto è per noi, finalmente, il riconoscimento di tutti gli sforzi e i sacrifici messi in campo in questi anni». A parlare è Enrico Coscioni, Consigliere del presidente della Regione per i temi riguardanti la Sanità. E ci parla di un percorso naturalmente ancora perfettibile, con ampi margini di miglioramento sia in tema di organizzazione che di attenzione al paziente. Proprio l’umanizzazione sembra essere il concetto chiave di questo nuovo capitolo per la sanità in Campania. «Considerando il punto da cui partivamo – dichiara Coscioni – aver aumentato in modo esponenziale i Livelli Essenziali di Assistenza senza intaccare le risorse di bilancio è un risultato straordinario. Ora inizia un’altra fase, quella dell’umanizzazione. Il cittadino deve tornare al centro del Servizio Sanitario Regionale, e questo si concretizza anche attraverso un miglioramento della possibilità di prenotare visite, di avere un accesso diretto alle liste d’attesa, la presa in carico grazie alle reti, e la rete oncologica che dal momento delle diagnosi accompagna il paziente lungo tutto il percorso della terapia e riabilitazione». Con un ruolo importante giocato dalle nuove tecnologie: «Grazie al nuovo progetto informatico Sinfonia, rivolto agli utenti e agli operatori, sarà possibile grazie a una semplice App sullo smartphone di accedere a questo tipo di servizi».
Ci sono ancora molti fattori che tuttavia non contribuiscono a restituire appeal alla professione sanitaria, concorrendo ad esasperare la carenza di personale. Ecco le possibili soluzioni: «Col Patto per la Salute che si sta per chiudere – rivela Coscioni – sarà sancita la possibilità di derogare ai tetti per il personale, e abbiamo incrementato notevolmente il numero di accessi alle Specializzazioni. La Regione Campania ha avuto solo da un anno lo sblocco del turn over, per cui adesso è tutto un fiorire di concorsi. Il problema delle aggressioni è indubbiamente una nota dolente. Da medico so bene quanto difficile sia avere a volte un confronto non sereno con l’utenza. Credo sia importante procedere in un ottica di certezza della pena per chi compie questo tipo di reati, e si possa finalmente giungere a un decreto legislativo che preveda l’attribuzione della qualifica di pubblico ufficiale per il medico nell’esercizio del proprio lavoro».
Altrettanto importante è valorizzare le realtà positive della sanità ragionale per porre un freno alla migrazione sanitaria dei pazienti: «E’ anche questa una criticità legata all’organizzazione: le eccellenze ci sono e stanno emergendo anche agli occhi dell’opinione pubblica, grazie al fatto che abbiamo investito in edilizia sanitaria, attrezzature, personale. Lo zoccolo duro – conclude Coscioni – è ora legato alle liste d’attesa, procediamo con l’abbattimento e vedrete che i cittadini campani torneranno a rivolgersi alle strutture del territorio».