Lavoro 28 Gennaio 2020 22:42

Infermiere di famiglia, 10% di ospedalizzazione in meno dove c’è sperimentazione. FNOPI: «Urgente approvare Ddl. Ma servono correttivi»

In Commissione Sanità audizione di Nicola Draoli, Consigliere della Federazione degli Ordini delle professioni infermieristiche: «Stimiamo ne servano almeno 20mila. Evitare conflitti con altre professioni». Poi spiega: «Nel Ddl sembra quasi che l’infermiere di famiglia sia quell’infermiere che già adesso sta facendo assistenza domiciliare. Invece si tratta di una figura nuova»

Infermiere di famiglia, 10% di ospedalizzazione in meno dove c’è sperimentazione. FNOPI: «Urgente approvare Ddl. Ma servono correttivi»

«Bisognerebbe rivoluzionare il sistema e investire sul territorio. Per questo speriamo che il Ddl sull’infermiere di famiglia diventi legge al più presto». Nicola Draoli, Consigliere del Comitato Centrale della FNOPI e Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Grosseto, ha portato il punto di vista dell’Ordine sul Ddl ad hoc in esame dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato.

Draoli ha portato all’attenzione dei senatori i primi dati delle sperimentazioni avviate in Italia: per ora ce ne sono in Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia, mentre in Lombardia manca ancora l’attuazione di un provvedimento analogo. I dati sono molto incoraggianti: la figura dell’infermiere di famiglia ha portato a una riduzione del 20% degli accessi per codici bianchi in Pronto soccorso e a un meno 10% dei tassi di ospedalizzazione con uno sgravio anche per i medici di famiglia e un aumento degli accessi domiciliari. La figura, prevista dal Patto per la Salute siglato a dicembre, ha ora bisogno di essere normata: «La formalizzazione della figura è fondamentale. Altrimenti si rischia che ogni regione faccia da se», spiega Draoli a Sanità Informazione.

LEGGI ANCHE: L’INFERMIERE DI FAMIGLIA ARRIVA NELLE CASE DEI PAZIENTI CRONICI. ECCO COME FUNZIONA

L’infermiere di famiglia e di comunità, come la FNOPI vorrebbe fosse chiamato, per ora esiste solo in realtà medio-piccole. In Friuli Venezia Giulia c’è la sperimentazione più antica, con un bacino di riferimento di circa tremila persone. Qui, come nelle altre realtà interessate, la soddisfazione dei cittadini-utenti è stata massima secondo le indagini realizzate.

«Bisogna allargare il metodo alle metropoli ed evitare conflitti con le altre professioni», spiega Draoli che poi traccia l’identikit della nuova figura: «Potranno essere infermieri dipendenti ma nulla vieta di pensare a una collaborazione con liberi professionisti a partita iva». La figura di riferimento sarà quella del Medico di Medicina generale: dovrà essere una figura capillare, presente nelle grandi città come nelle aree interne.

«Nel Ddl sembra quasi che l’infermiere di famiglia sia quell’infermiere che già adesso sta facendo assistenza domiciliare. Invece si tratta di una figura nuova, dovrà fare una serie di interventi prima che insorga il bisogno», spiega ancora Draoli. A livello territoriale non ci sarà un problema di ‘convivenza’ con il medico di base. «Potrebbe integrarsi perfettamente nel ‘microteam’ sollecitato a più riprese dal Segretario FIMMG Silvestro Scotti», precisa il rappresentante FNOPI.

Secondo le stime della FNOPI, la stima degli infermieri di famiglia e comunità potrebbero potrebbe aggirarsi sulle 20mila unità. Un numero importante, che pone degli interrogativi sulla sostenibilità economica della misura. Anche su questo la FNOPI ha la sua ricetta: «Basta semplicemente ragionare su una appropriatezza diversa – continua Draoli -. Bisogna cominciare a trasferire risorse o a non investire sulla professione infermieristica dove non serve. Ad esempio, basta investire sulla professione infermieristica quando di fatto diventa un mero ausiliario».

I vantaggi dell’introduzione di questa misura possono essere molteplici. Uno l’ha ricordato il senatore Gaspare Antonio Marinello dei Cinque Stelle, che durante l’audizione ha sottolineato come questa figura potrebbe favorire la domiciliarizzazione dell’assistenza evitando ricoveri ospedalieri e, indirettamente, anche le temibili infezioni ospedaliere, con ricadute positive su costi della sanità e salute della popolazione.

Resta il nodo della formazione. Per ora la FNOPI pensa a un master professionalizzante, ma in futuro l’obiettivo è creare una laurea magistrale ad hoc. Su questo punto la capogruppo del Pd in Commissione Igiene e Sanità Paola Boldrini è pronta a depositare una norma ad hoc.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Giornata vittime Covid, Fnopi: «D’accordo con Schillaci, ora la priorità è investire sul capitale umano»
Tra gli infermieri 90 decessi e oltre 390mila contagi, per chi ha accompagnato fino alla fine  le persone colpite più duramente dal virus
Infermieri, Fnopi: «Soddisfatti per estensione a 8 ore del tetto dell’attività libero professionale»
La Federazione degli Ordini degli Infermieri: «Strada intrapresa è corretta, ora investire per nuove assunzioni»
Comparto sanità, Nursind sindacato con più iscritti secondo dati Aran
«Siamo il primo sindacato infermieristico e il quarto del comparto sanità. La nostra organizzazione non solo è in crescita, ma è anche sempre più un punto di riferimento stabile nel panorama sindacale del settore». Lo afferma Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, commentando i dati della certificazione della rappresentatività dell’Aran. Rispetto al triennio 2019-2021, il […]
Manovra, Guidolin (M5S): «Emendamento per inserire infermieri e OSS fra categorie usuranti»
«Contrariamente a quanto avvenuto durante il Governo Conte II, in questa legge di Bilancio le risorse destinate alla sanità sono insufficienti. Lavoreremo in Parlamento per migliorarla anche su questo aspetto» sottolinea la senatrice pentastellata
Ambrogino d’oro 2022 a Marisa Cantarelli, prima teorica italiana dell’assistenza infermieristica
È anche stata la prima in Italia a spostare il focus dell’assistenza dai compiti da assolvere alla persona da assistere, personalizzando in questo modo l’assistenza e apportando un contributo fondamentale per l’abolizione del mansionario e per la professionalizzazione degli infermieri italiani fino a favorire l’inserimento della formazione degli stessi in Università
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

III GIORNATA NAZIONALE PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA: Le istanze dei pazienti

Pur essendo una patologia invalidante, e con una percentuale di morte che può arrivare al 90% se non trattata, chi ne è affetto non viene ancora seguito in tutta Italia in aderenza con l...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Politica

Liste di attesa addio? La risposta del Consiglio dei Ministri in due provvedimenti

Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente, Giorgia Meloni, e del Ministro della salute, Orazio Schillaci, ha approvato due provvedimenti, un decreto-legge e un disegno di legge, che i...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...