Sanità 30 Gennaio 2020 11:36

Coronavirus, i morti salgono a 170. Il discorso del ministro Speranza a Camera e Senato

Confermati 7711 contagi, 9239 casi sospetti e 170 morti causati dal virus cinese. Diverse le segnalazioni anche in Italia, ma si attendono i risultati degli accertamenti

Questa mattina a Montecitorio il ministro della Salute Roberto Speranza ha svolto una informativa urgente del Governo sulle iniziative di competenza volte a prevenire e contrastare la diffusione dell’infezione da Coronavirus sviluppatasi in Cina. Questo il testo del discorso:

«In via preliminare, prima di affrontare gli aspetti più specifici e peculiari della attuale situazione epidemiologica, desidero assicurare che il Ministero della salute, con il supporto delle Istituzioni, delle Organizzazioni e degli Enti nazionali ed internazionali coinvolti, segue costantemente gli sviluppi della situazione venutasi a determinare con la diffusione del coronavirus (2019-nCoV) e monitora con la massima attenzione la possibile insorgenza sul territorio nazionale di patologie la cui sintomatologia possa essere ricondotta al contagio originato dal predetto virus.

CARATTERISTICHE DEL VIRUS

I coronavirus sono dei virus a RNA presenti sia nel mondo animale che nell’uomo. Sono una grande famiglia di virus respiratori che possono causare malattie che vanno dal comune raffreddore alla sindrome respiratoria mediorientale MERS-CoV e alla SARS.
Quattro sono i coronavirus umani noti sino ad ora (HCoV 229, OC43, NL63 e HKU1) e provocano normalmente affezioni delle alte vie respiratorie.
Gli animali rappresentano invece un importante serbatoio per molti coronavirus. Alcuni di questi ad esempio il coronavirus della SARS e quello che causa la cosiddetta Sindrome respiratoria Medio-Orientale sono stati in grado di fare il salto di specie dall’animale all’uomo: in questi casi il virus, il cui RNA subisce una mutazione, per la precisione una delezione, si adatta rapidamente all’uomo cominciando ad essere trasmesso da persona a persona.
L’attuale crisi è determinata da un nuovo coronavirus di origine animale che ha causato 41 casi di polmonite virale fra l’8 dicembre e il 2 gennaio nella città di Wuhan, in Cina. Il virus, identificato e sequenziato in poco più di una settimana, è appunto un coronavirus simile ma diverso da quello della SARS, col quale condividerebbe dal 70 all’80% del patrimonio genetico.

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA

Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei, nel sud della Cina. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi.
Dopo la prima segnalazione di questo cluster, altri casi di polmonite dovuti al nuovo coronavirus sono stati riscontrati in viaggiatori che avevano soggiornato a Wuhan al loro arrivo in Tailandia, Giappone e Corea del Sud, nonché in altre città cinesi. Questi pazienti non avevano frequentato il mercato di animali vivi in cui era avvenuta l’esposizione al virus per i primi casi. Ciò ha portato ad ipotizzare la possibilità di trasmissione inter-umana dell’infezione attraverso contatti stretti, come avviene ad esempio all’interno di un nucleo familiare o in ambito ospedaliero. Il periodo di incubazione della malattia, secondo le stime correnti riprese da OMS (report del 27 gennaio) variano tra 2 e 10 giorni.
I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie: gli esami radiologici del torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Una forma inizialmente lieve può progredire in una forma grave, soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche pre-esistenti, quali ipertensione, e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone anziane sono più suscettibili alle forme gravi.
Il 9 gennaio 2020, il Center for Disease Control and Prevention-CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica. Il nuovo coronavirus è strettamente correlato a quello della sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Secondo le informazioni diramate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 29 gennaio scorso, i casi totali confermati sono 6.065, con 132 decessi. I casi si sono manifestati in 30 province della Cina continentale (5.974),a Hong Kong (8), Macao (7), Taiwan (8), Malesia (4), Nepal (1), Sri Lanka (1), Singapore (7), Tailandia (14), Giappone (7), Cambogia (1), Corea del Sud (4), Vietnam (2), Australia (7), Francia (4), Germania (4), Canada (3) e Stati Uniti d’America (5), Emirati Arabi Uniti (4). La Commissione nazionale di sanità cinese alle ore 8.00 di questa mattina ha tuttavia aggiornato il numero dei casi accertati, indicati in 7.711 nonché il numero dei sospetti (oltre 9.239) e dei decessi correlati, indicato questa mattina in n. 170. Le autorità sanitarie cinesi hanno confermato la trasmissione da persona a persona. I dati sono aggiornati quotidianamente.

MISURE DI SANITÀ PUBBLICA IMPLEMENTATE IN CINA

L’OMS ha informato che la Cina inizialmente ha applicato le seguenti misure:
• sono stati identificati e sottoposti a follow up i contatti stretti, inclusi gli operatori sanitari;
• la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan ha effettuato una ricerca attiva dei casi ed è stata completata l’indagine retrospettiva dell’attuale cluster di pazienti;
• il mercato ittico all’ingrosso di Huanan è stato chiuso e sono state effettuate misure di sanificazione ambientale e di disinfezione;
• sono state implementate attività di comunicazione del rischio per aumentare la consapevolezza e l’adozione di misure di auto-protezione.
A partire dal 23 gennaio 2020, secondo quanto prontamente comunicato dall’Ambasciata d’Italia in Cina, sono stati sospesi tutti i collegamenti aerei e ferroviari da Wuhan e successivamente da altre città della provincia di Hubei (tra le quali Hangwang, Huanggang ed Ezhou); è stato interrotto il funzionamento dei trasporti pubblici e sono state chiuse anche le autostrade di accesso, i luoghi di ritrovo, quali mercati, cinema, internet cafè, e siti culturali.
Sono state sospese le manifestazioni per il Capodanno e chiusi i siti oggetto di assembramento (la Città Proibita) anche a Pechino.
Per ridurre ulteriormente gli spostamenti tra regioni della Cina, ma anche verso l’estero, il Governo cinese ha bloccato negli ultimi giorni (la notizia risale al 24 gennaio) la vendita di pacchetti turistici interni e internazionali da parte di tutte le agenzie di viaggio.
I soggetti con temperatura elevata, o che abbiano avuto contatti stretti con malati, sono isolati in quarantena e sotto osservazione medica. Gli ospedali della città hanno preventivamente ampliato il numero dei posti letto disponibili: 800 in quelli pubblici e altri 1.200 in diverse strutture sanitarie. I controlli sono anche mirati alla ricerca di animali vivi trasportati illegalmente con autoveicoli. Per precauzione sono state chiuse scuole e i templi buddisti hanno allontanato i fedeli. A tutti i cittadini è stato imposto di indossare maschere protettive.
Il nuovo virus, pur essendo per il momento classificato come di tipo B quanto a pericolosità (al pari di quelli della SARS, dell’AIDS e della Polio), viene gestito come se fosse appartenente alla classe A (la stessa del colera e della peste).
Le autorità cinesi stanno adottando anche misure speciali mirate a garantire la cura dei pazienti infettati, tra le quali la costruzione di un nuovo ospedale, che dovrebbe essere pronto già nei primi giorni di febbraio. Le autorità hanno annunciato che ne verrà costruito anche un altro, con un numero maggiore di posti letto, sempre in tempi molto stretti.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO E RACCOMANDAZIONI DELL’OMS

Siamo in costante collegamento con l’Oms. Alla riunione della nostra task force del 27 gennaio scorso ha partecipato l’Assistant Director general Raniero Guerra che ha dichiarato: “Tra i paesi occidentali l’Italia è la più fornita e la più attenta”.
Nei giorni scorsi il Dg Tedros è stato in Cina per valutare direttamente la situazione.
L’OMS sta monitorando attentamente la situazione ed è regolarmente in contatto con le autorità nazionali cinesi e di altri Paesi asiatici per fornire il supporto necessario. È stata predisposta una guida tecnica sul nuovo coronavirus, che è aggiornata quando sono disponibili nuove informazioni.
Attualmente, sono ancora in corso le indagini per valutare la portata dell’epidemia.
L’OMS ha riunito il 22 e 23 gennaio scorsi il Comitato per le emergenze previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale per supportare il Direttore Generale nella decisione circa la dichiarazione o meno di un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale. Dopo lunghe discussioni con punti di vista divergenti su tale decisione, e tenendo conto delle significative misure messe in atto dalle autorità cinesi, il comitato ha ritenuto di prevedere una nuova riunione entro circa dieci giorni e di fornire nel frattempo indicazioni sulle azioni da mettere in atto. Tra esse, una missione di esperti dell’OMS in Cina, per approfondire le conoscenze scientifiche ed epidemiologiche, e indicazioni alle autorità cinesi per ulteriori iniziative o per rafforzare quelle già in atto. Sono state poi fornite indicazioni a tutti gli altri Paesi, affinché siano preparate al contenimento, anche con sorveglianza attiva, identificazione precoce, isolamento e gestione dei casi, tracciamento dei contatti e prevenzione di ulteriore diffusione del nuovo Coronavirus.
Nella giornata di ieri è stata annunciata una nuova riunione del Comitato alle ore 13 di oggi 30 gennaio.
L’OMS ha pubblicato anche una serie di documenti contenenti procedure per la segnalazione dei casi, per la loro gestione clinica, la protezione degli operatorio, i test di laboratorio, la gestione dei contatti e più in generale la sorveglianza della situazione sul piano epidemiologico.
Nel report del 28 gennaio scorso l’OMS ha anche annunciato la creazione di una banca dati globale sul 2019-nCoV dove i Paesi potranno inserire dati anonimizzati sui casi clinici, per favorirne la condivisione ai fini di conoscenza e studio.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO E RACCOMANDAZIONI DEL CENTRO EUROPEO PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELLE MALATTIE (ECDC)

Premesso che la valutazione del rischio è ancora in atto, l’ECDC, alla data del 26 gennaio 2020, ritiene che:
• il potenziale impatto dell’epidemia da 2019-nCoV è elevato;
• è probabile un’ulteriore diffusione globale;
• esiste attualmente una moderata probabilità di infezione per i viaggiatori UE/EEA che visitano Wuhan;
• esiste un’elevata probabilità di importazione di casi in paesi con il maggior volume di persone che viaggiano da e verso Wuhan (ovvero paesi in Asia);
• esiste una moderata probabilità di rilevare casi importati nei paesi UE/EEA;
• l’adesione ad adeguate pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, in particolare nelle strutture sanitarie nei paesi UE/EEA con collegamenti diretti con Wuhan, fa sì che la probabilità di insorgenza di casi secondari nell’UE/EEA a partire da un caso identificato nell’UE è bassa.
L’ECDC, come comunicato in un documento del 28 gennaio scorso, valuta che l’occorrenza di un singolo caso di trasmissione interumana locale, avvenuta in Germania da una cittadina cinese – a sua volta infettata presumibilmente dai genitori residenti ad Huwan – a un cittadino tedesco, non sia sufficiente a cambiare il livello di rischio generale sopra descritto.

INIZIATIVE POSTE IN ESSERE IN ITALIA

Sebbene, come evidenziato, l’Organizzazione mondiale della sanità non abbia ad oggi dichiarato quest’epidemia un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, l’Italia ha immediatamente attivato significative misure di prevenzione. Secondo quanto evidenziato dalla comunicazione della DG Sante di Bruxelles del 21 gennaio 2020, dei tre paesi europei (Italia, Inghilterra e Francia) che hanno voli diretti da Wuhan, solo l’Italia ha implementato, prima della sospensione dei voli, controlli aeroportuali per i cittadini provenienti dalla zona sede di focolaio.
E’ stato dunque riconosciuto a livello internazionale che il nostro paese, ispirandosi al principio di precauzione, ha immediatamente pianificato ed implementato accurate misure di controllo: misurazione della temperatura corporea, identificazione ed isolamento dei malati, procedure per il rintraccio e la quarantena dei contatti stretti che, unitamente ad un efficiente sistema di sorveglianza epidemiologico e microbiologico, possano garantire il rapido contenimento di eventuali casi.
Più nel dettaglio osservo che:

  • L’Italia aveva tre voli diretti verso Wuhan, ora sospesi, (sull’aeroporto di Roma Fiumicino), e numerosi collegamenti con altre città della Cina e provenienze anche non dirette.
    Attualmente, dopo la sospensione dei voli da Wuhan (3 a settimana) sono schedulati 34 voli passeggeri settimanali dalla Cina su Fiumicino e 25 su Malpensa.
    Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI), presso i due aeroporti è in vigore una procedura sanitaria, gestita dagli Uffici periferici del Ministero della salute – Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera-Servizi di Assistenza sanitaria ai naviganti (USMAF-SASN). Tali uffici sono deputati ai controlli sanitari nei riguardi dei passeggeri e delle merci che transitano attraverso i punti di ingresso transfrontalieri e a erogare l’assistenza sanitaria al personale in navigazione marittima o imbarcato e al personale in navigazione aerea.
    La procedura adottata serve per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti dalla Cina di casi sospetti sintomatici ed il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento agli istituti specializzati.
    La procedura è stata implementata e resa più severa con il progredire della situazione epidemiologica in Cina. Essa comprende la verifica dello stato di salute durate il volo attraverso richiesta formale al comandante e rilascio della Health declaration. E’ previsto il passaggio sotto scanner termografici con sistemi di allerta ove la temperatura superi i 37 gradi installati presso un apposito spazio denominato “canale sanitario”; la misura è stata estesa a tutti i voli provenienti dalla Cina, e prevede – in alternativa, per voli senza segnalazione preventiva di casi sospetti – la verifica della temperatura a bordo da parte del nostro personale sanitario prima dello sbarco. Si segnala che il “canale sanitario” è dotato anche di spazi per approfondimenti (visita) e sosta temporanea del caso sospetto eventualmente identificato, fino al suo trasferimento presso un ospedale specializzato.
    Ove sia presente un caso sospetto a bordo, per i contatti stretti è attivata la sorveglianza sanitaria, per l’eventuale attuazione della quarantena, e dell’isolamento. La predetta procedura è attiva su tutti i voli provenienti dalla Cina.
  • Nei giorni precedenti al 23 gennaio era stata comunque rafforzata la sorveglianza dei passeggeri dei voli diretti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV) con verifica dello stato di salute durante il volo tramite richiesta ufficiale al comandante dell’equipaggio e rilascio della “Health declaration”.
  • E’ stata diramata dall’Ente nazionale di assistenza al volo (ENAV), d’intesa con l’Ente nazionale cper l’aviazione civile (ENAC) un’istruzione (“notam”) con la quale si fa obbligo a tutti i voli privati provenienti dalla Cina di atterrare esclusicamente sugli aeroporti sanitari di Fiumicino o di Malpensa.
  • Al fine di consentire un eventuale recupero dei contatti per sottoporli ad accertamenti vengono raccolte dal 23 gennaio, su tutti i voli sottoposti a controllo (anche senza sospetti), schede con informazioni sui passeggeri, la loro destinazione e i riferimenti che vengono acquisiti per tutto il tempo della potenziale incubazione (14 giorni) agli atti dell’USMAF di Fiumicino. E’ in corso un lavoro di ricostruzione dei movimenti dei passeggeri provenienti dall’area a rischio nei giorni precedenti tale data anche in contatto con le autorità sanitarie degli altri paesi interessati. Ai passeggeri sbarcanti viene anche fornito un volantino trilingue (italiano, inglese, cinese) che indica le modalità per contattare il Servizio sanitario italiano, attraverso il numero telefonico del Ministero della Salute 1500. E’ attivo un monitoraggio dello stato di salute di tali passeggeri attraverso contatti telefonici.
  • Già il 10 gennaio, prima di conoscere l’agente eziologico dell’infezione, è stato predisposto materiale informativo anche in cinese che è stato affisso negli aeroporti per informare i viaggiatori internazionali. Il materiale è in costante aggiornamento.
  • È stata effettuata una ricognizione delle scorte di dispositivi di protezione individuale (DPI) nei vari Punti d’Entrata (porti e aeroporti) ed è in corso una ricognizione della disponibilità generale del Paese di questi dispositivi
  • Vengono pubblicati regolarmente sul portale del Ministero della Salute gli aggiornamenti inerenti all’evento.
  • Sono state predisposte, pubblicate e vengono aggiornate regolarmente le domande e risposte (FAQ) più frequenti relative all’evento epidemico.
  • Il 22 gennaio 2020 presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministero della salute è stata istituita e si è contestualmente riunita la “task-force coronavirus”, composta da rappresentanti del Ministero, dei Carabinieri dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità e dai rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AGENAS, dell’Agenzia Italiana del Farmaco e dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, dalla Protezione civile, da un rappresentante delle Regioni, dagli Ordini dei medici e degli infermieri, delle società aeroportuali SEA e ADR, dallo Stato Maggiore della Difesa – Ispettorato generale della sanità militare.
    Detta “task-force” è permanentemente operativa e si riunisce quotidianamente, ed ha il compito di seguire in tempo reale l’evolversi della situazione determinata dal coronavirus, supportando il Ministro nell’individuazione di ogni iniziativa idonea a fronteggiare le eventuali criticità emerse. La task-force sta verificando lo stato di approntamento di misure di preparazione idonee a fronteggiare un ipotetico peggioramento della situazione epidemiologica in quanto a risorse umane (anche attraverso collaborazione con personale di altre strutture, anche militari), test di laboratorio e presidi sanitari, comunicazioni, e relative procedure. Voglio ringraziare tutti i soggetti coinvolti per la prontezza e qualità del lavoro prestato senza sosta fino ad oggi.
    Nel corso della prima riunione della “task-force”, tenuto conto che l’OMS sta esaminando la problematica al fine di emanare omogenee linee guida o raccomandazioni per fronteggiare la situazione sanitaria, si è convenuto di diramare nel frattempo una articolata Circolare sul coronavirus (2019-nCoV), alle Regioni e ad altre istituzioni, enti e organizzazioni professionali: “Polmonite da nuovo coronavirus (2019 – nCoV) in Cina”, contenente indicazioni operative sulla individuazione, notifica, sorveglianza, test di laboratorio, gestione dei casi sospetti, predisposta dalla Direzione generale della prevenzione. Tale circolare permette di attivare una sorveglianza mirata a livello nazionale ed individua l’Istituto Superiore di sanità come laboratorio nazionale di riferimento. Successivamente, il 27 gennaio, è stato inviato un aggiornamento relativo alla definizione di “caso per la segnalazione” e alla diagnostica di laboratorio. Di entrambe lascio una copia agli atti della Camera dei Deputati.
    La Federazione nazionale Ordini medici chirurghi e odontoiatri-FNOMCEO e la Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche-FNOPI hanno riferito di aver provveduto a diramare a tutti gli Ordini provinciali la Circolare ministeriale del 22 gennaio 2020, mentre lo Stato Maggiore della Difesa ha diramato la stessa ai propri servizi sanitari, per informare adeguatamente le Forze Armate nazionali.
  • Il Centro Nazionale Sangue e il Centro Nazionale Trapianti hanno diramato circolari in cui forniscono istruzioni sulle misure di prevenzione della trasmissione del nuovo coronavirus mediante trasfusione di emocomponenti labili e di trapianti.
  • In base agli obblighi internazionali, la Direzione generale della prevenzione informa costantemente delle misure adottate a livello nazionale la Commissione Europea e i paesi aderenti alla Global Health Security Initiative e partecipa alle teleconferenze organizzate per armonizzare la risposta a livello internazionale. Da quanto comunicato sinora, risulta che l’Italia sia uno dei Paesi che ha adottato un approccio più protettivo, raccomandando sin dall’inizio dell’epidemia di posticipare i viaggi non necessari, applicando immediatamente procedure di controllo sui voli provenienti da Wuhan e da tutti gli aeroporti cinesi, attivando il canale sanitario e gli screening in entrata agli aeroporti e prevedendo immediatamente misure di prevenzione diffuse tramite i più moderni strumenti telematici.
  • Sono costanti i contatti con l’Ambasciata d’Italia a Pechino, l’Unità di crisi del MAECI, la Commissione europea (anche a livello di scambio tra Ministro e Commissario per la salute), l’European Center for Diseases Control, l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Organizzazione mondiale della sanità animale, partecipando – ove previste – a teleconferenze o incontri organizzati da tali organismi. Inoltre, nel pomeriggio di ieri ho incontrato l’Ambasciatore cinese in Italia. Dopo aver espresso la nostra solidarietà e l’apprezzamento per le severe misure adottate in Cina, ho soprattutto rappresentato la disponibilità del Ministero della Salute a partecipare, attraverso le nostre istituzioni scientifiche, e in primo luogo con l’Istituto Superiore di Sanità, agli sforzi già avviati per una rapida realizzazione di strumenti diagnostici, terapeutici e di prevenzione vaccinale dell’infezione da 2019-nCoV. Abbiamo concordato di assicurare un costante collegamento affinché la numerosa comunità cinese in Italia, possa essere tempestivamente messa a conoscenza delle ulteriori misure sanitarie che l’Italia che dovessero essere eventualmente adottate e che possano interessarla.
  • L’operato del Ministero della Salute è pienamente in linea con quanto raccomandato in data 23 gennaio 2020 dall’OMS al termine della riunione del Comitato per l’Emergenza, il quale – non ritenendo unanimemente vi fossero le condizioni per dichiarare l’esistenza di una situazione di “emergenza sanitaria di interesse internazionale” – ha fornito agli Stati membri dell’Organizzazione alcune raccomandazioni relative alla necessità di essere preparati “al contenimento, alla identificazione precoce, isolamento e gestione dei casi, tracciatura dei contatti e prevenzione”, tutti aspetti che sono coperti dalle misure già in atto o adottate medio tempore.
  • In data 25 gennaio si è tenuta una riunione con i rappresentanti delle Regioni volta al miglior coordinamento interistituzionale, e il successivo 28 gennaio ho partecipato personalmente alla riunione della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla gestione delle attività di prevenzione sul coronavirus (2019-nCoV), ritenendo – d’intesa con gli assessori competenti – fondamentale su questa vicenda il massimo di coordinamento tra istituzioni,
  • E’ stato rafforzato il personale operativo per il numero di pubblica utilità del Ministero della salute n. 1500, attivo 24 h. Esso opera sia da punto centralizzato di raccolta delle segnalazioni di casi sospetti da parte dei cittadini, per il successivo smistamento – ove necessario – alle strutture sanitarie delle Regioni, che per fornire informazioni alla popolazione sul virus e sulle misure di prevenzione da adottare. A tal fine sono state assunte iniziative per il potenziamento del servizio con ulteriore personale che è stato sottoposto preliminarmente a un programma di formazione. Lunedi scorso mi sono recato in visita alla sala operativa del 1500 per constatarne personalmente la piena operatività Nella sola giornata di ieri 28 gennaio, dalle ore 8 alle 22, il 1500 ha gestito circa 700 telefonate, per un tempo medio di conversazione 6,30 minuti (tempo massimo 30 minuti). In un caso si è provveduto, dopo un primo triage telefonico, a trasferire la chiamata alle strutture sanitarie della regione di provenienza della chiamata, per operare un accesso alle strutture sanitarie in piena sicurezza per il paziente e per gli altri cittadini presenti presso le stesse.
    Sta risultando molto importante la presenza, tra gli addetti alla risposta, dei mediatori linguistici che hanno affrontato diverse telefonate effettuate in lingua cinese, contribuendo ad eliminare la possibilità di fraintendimenti e migliorando la conoscenza dei casi e della esposizione al rischio di contagio
  • In data 25 gennaio 2020 ho adottato una ordinanza con la quale, oltre a confermare le misure già in atto, ho disposto, per un periodo di 90 giorni, il potenziamento (mediante incarichi di collaborazione coordinata e continuativa in favore di 76 medici, 4 psicologi, 30 infermieri e 4 mediatori culturali) del contingente di personale da impiegare nelle attività di risposta rapida al numero di pubblica utilità 1500, per i controlli sanitari attivati presso gli USMAF-SASN e per i servizi di competenza degli uffici centrali del ministero.
  • Per quanto riguarda la nostra comunità a Wuhan, il Ministero della salute collabora attivamente alla predisposizione delle procedure sanitarie relative alla gestione dei cittadini italiani che il Ministero degli affari esteri sta provvedendo a rimpatriare da tale area e alla loro successiva gestione del piano sanitario.

CONCLUSIONI

Nel riservarmi ogni ulteriore e tempestiva comunicazione, nei prossimi giorni, sulla evoluzione del quadro epidemiologico, sono convito che la attuale situazione potrà essere gestita al meglio attraverso una piena e fattiva collaborazione tra istituzioni internazionali e, in ambito nazionale, tra il Ministero della salute, gli istituti scientifici di riferimento nazionale, le Regioni e gli ordini professionali interessati.
Dobbiamo dunque perseverare ed intensificare la collaborazione tra Stati nazionali ed organizzazioni internazionali, potenziando lo scambio di informazioni, a tutti i livelli ed attuando, con rigore e tempestività, le migliori prassi ritenute idonee a limitare la diffusione del virus. Sono in contatto costante con la Commissaria europea Stella Kyriakides competente e con i colleghi dei Paesi europei per uno scambio costante di informazioni, in attesa di una prossima occasione di confronto fra tutti i Paesi UE che ho anche proposto alla Presidenza croata e alla stessa commissaria con lettera formale.
Analoghi sforzi devono essere posti in essere nel contesto nazionale con il supporto di tutti i livelli istituzionali competenti.
In questo senso è fondamentale un dialogo costante e costruttivo tra Governo e Parlamento quale segno visibile di unità nazionale: sarà, in particolare, necessario informare adeguatamente ed in modo capillare gli operatori sanitari e la popolazione, rispettare rigorosamente le misure precauzionali ed i protocolli già comunicati dal Ministero della salute e prestare la massima vigilanza nella diagnosi di possibili eventi critici.
Occorre, in definitiva, un approccio sistemico e multilivello, sia a livello nazionale che internazionale, al quale il Ministero della salute ha da subito ispirato la propria azione e che continuerà a seguire nel governo di questa emergenza sanitaria.
Sarò disponibile a fornire, anche in futuro, ogni aggiornamento sulla evoluzione della situazione ritenuto utile».

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