Il riscatto dei periodi di studio può essere richiesto dal soggetto che vanti almeno un contributo nelle gestioni che risultavano già essere istituite durante il percorso di studi dell’assicurato. Il vecchio D.Lgs. 184/1997 (ancora opzionabile) prevede due metodi di calcolo a seconda degli anni di studio universitario, quello della riserva matematica per coloro che hanno […]
Il riscatto dei periodi di studio può essere richiesto dal soggetto che vanti almeno un contributo nelle gestioni che risultavano già essere istituite durante il percorso di studi dell’assicurato. Il vecchio D.Lgs. 184/1997 (ancora opzionabile) prevede due metodi di calcolo a seconda degli anni di studio universitario, quello della riserva matematica per coloro che hanno studiato quando era in vigore il metodo retributivo “periodi ante 01.01.1996” e quello del calcolo contributivo per coloro che hanno studiato successivamente. E’ utile a questo punto fare una suddivisione tra vecchi iscritti e nuovi iscritti:
VECCHI ISCRITTI
NUOVI ISCRITTI
L’art. 20 del decreto di riforma del Welfare ha introdotto un nuovo metodo di calcolo del riscatto di Laurea, detto a prezzo bloccato. Consiste nell’applicazione dell’aliquota del 33% al minimale retributivo della gestione Commercianti, che per l’anno 2020 è pari a 15.942,00 euro. Pertanto, il costo di riscatto annuo sarà pari a 5.260,00 euro, completamente deducibile dall’imponibile fiscale. Tale riscatto è utile sia come anzianità contributiva sia come incremento “moderato” della pensione, calcolabile intorno ai 20 euro lordi annui, salvo ulteriori rivalutazioni del montante contributivo. Con la circolare 6/2020 l’INPS chiarisce che: coloro che abbiano studiato prima del 1996 potranno richiedere il riscatto agevolato a patto che optino per il metodo di calcolo contributivo. Tale interpretazione fornita dall’ INPS consentirà un avvicinamento all’età pensionabile a fronte di una riduzione dell’assegno pensionistico frutto del passaggio al calcolo contributivo della pensione. Il consiglio è senz’altro quello di proporre un’analisi di convenienza tra il reale anticipo pensionistico, frutto della richiesta di riscatto agevolato, ed il taglio del futuro assegno pensionistico. La scelta del riscatto agevolato converrà a chi non ha maturato molti anni di contributi prima del 1996. Sarà utile anche a chi, valutando l’uscita con opzione donna, necessita di periodi contributivi utili a raggiungere la quota dei 35 anni richiesti, nonché per coloro che compiono 62 anni entro il 31.12.2021 pur non maturando 38 anni di contributi entro la fine del prossimo anno. Infine, sarà da valutare ogni singolo caso per coloro che si avvicinano al traguardo della pensione anticipata (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne).