Un progetto di ICS Maugeri rivela che «l’80% delle informazioni possono essere una concausa dei deficit di attenzione e di concentrazione legati a problemi di apprendimento»
In occasione del Safer Internet day, Milano è scesa in piazza contro il bullismo e il cyberbullismo. Nella giornata mondiale per la sicurezza in rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea e celebrata in oltre 100 nazioni, la città lo scorso 11 febbraio ha risposto con un momento di incontro, sport, aggregazione e dibattito nel segno di “Together for a better Internet”, organizzato da Casa Pediatrica del Fatebenefratelli Sacco, Regione Lombardia, Ministero dell’Istruzione e Comune di Milano. Gli oltre mille ragazzi presenti hanno fatto domande, si sono raccontati e hanno provato, grazie ad un progetto degli istituti clinici scientifici Maugeri, patrocinato dal Provveditorato, quanto, un uso eccessivo degli strumenti elettronici, possa causare danni alla vista e al cervello. Ne abbiamo parlato con Idor De Simone, Optometrista di ICS Maugeri.
Dottor De Simone andate nelle scuole con quale compito?
«Andiamo a valutare tre aree fondamentali del sistema visivo: i difetti visivi, l’area motoria ovvero gli strabismi manifesti e latenti, e l’area dei colori. Abbiamo rilevato in questi primi due anni un 70 percento di difetti visivi e disturbi oculo motori non corretti. Questi sono generati principalmente dall’utilizzo massiccio dei dispositivi digitali, soprattutto a distanza ravvicinata. Ma tutto questo, poiché l’80 percento delle informazioni passano dal canale visivo, possono essere una concausa dei deficit di attenzione e di concentrazione legati a problemi di apprendimento».
Con quali conseguenze?
«Principalmente si riscontrano miopie non corrette e strabismi latenti divergenti non manifesti, ovvero non è uno strabismo che si vede ma si manifesta con alcuni test o in alcune direzioni di sguardo. questa è l’area più importante perché significa che durante la lettura uno dei due occhi devia verso l’esterno, non rientra in convergenza e il ragazzo deve tornare a capo e perde il filo quindi ha un ritardo nella lettura e un affaticamento maggiore».
Diamo dei consigli ai ragazzi per correggere questi difetti, dovuti al troppo utilizzo degli strumenti digitali.
«Innanzitutto, distanza d’uso che deve andare dall’avanbraccio al polso, quindi tra mano e spalla, un’inclinazione di circa 20 gradi dallo strumento digitale, un’illuminazione dell’ambiente omogenea e diffusa e soprattutto non abusare col tempo. Attenzione all’uso notturno degli strumenti digitali, perché a causa della luce blu emessa dagli schermi abbiamo un’alterazione del ritmo sonno veglia, quindi il consiglio fondamentale due ore prime di andare a letto spegnere i dispositivi digitali».
Per vincere contro bullismo, cyberbullismo e un utilizzo eccessivo e scorretto dei dispositivi digitali è sceso in campo anche il mondo dello sport con il CSI, il Coni e i giovani della primavera del Milan accompagnati dall’ex campione, oggi allenatore, Nelson Dida.
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