Chiuso per Coronavirus il Nord Italia. Migliaia i tamponi effettuati, Borrelli: «Per questo numeri elevati, in Paesi Ue attenzione minore»
È un uomo di 88 anni di Caselle Landi la quinta vittima italiana del Coronavirus. Continuano a salire il numero di persone risultate positive in Italia al Coronavirus: ieri sera erano 152 i casi accertati tra Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Lazio, ma si attende il nuovo bollettino della protezione civile per l’aggiornamento dei dati.
LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, ECCO COSA DEVONO FARE MMG, PEDIATRI E OSPEDALI. LE LINEE GUIDA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
In Lombardia, la Regione più colpita dal virus, tutti i casi risultano correlati al focolaio di Codogno, ma sono localizzati tra le province di Lodi, Cremona, Pavia, Bergamo, Milano, Monza e Brianza e Sondrio. Continuano intanto ad arrivare i risultati dei tamponi fatti su tutti i contatti stretti dei contagiati: sono quattro i laboratori in azione nella Regione, che riescono ad elaborare complessivamente 400 tamponi al giorno.
Regione Lombardia ha predisposto una Ordinanza, firmata dal presidente Attilio Fontana di concerto con il ministro della salute Roberto Speranza, valida per tutto il territorio lombardo, che sarà efficace fino a un nuovo provvedimento e che prevede:
L’ordinanza sarà soggetta a modifiche al seguito dell’evolversi dello scenario epidemiologico. «Al momento – ha detto Fontana in conferenza stampa – non riteniamo necessario disporre la chiusura delle attività commerciali o la sospensione dei trasporti pubblici, ma in caso di ulteriore peggioramento della situazione siamo pronti ad adottare ulteriori misure».
«Invitiamo i cittadini al buon senso e ad evitare assembramenti per i prossimi 7-14 giorni – ha aggiunto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Gallera -. Sono queste le misure precauzionali necessarie per contenere un fenomeno che ancora non riusciamo a conoscere. Sappiamo che il virus non è particolarmente aggressivo ma si trasmette velocemente, quindi se riusciamo a gestirlo è meglio per tutti. Intanto stiamo liberando posti in terapia intensiva (ad oggi ne abbiamo 900) ed un gruppo di lavoro li sta ampliando utilizzando aree di ospedali che non vengono adoperate».
«Ricordiamo che i servizi pubblici sanitari sono aperti e attivi, compreso l’ospedale di Codogno per la zona rossa. Invitiamo inoltre i cittadini che volessero informazioni sul Coronavirus a chiamare il numero 1500 e ad utilizzare il 112 solo in caso di necessità, altrimenti va in tilt. Il numero verde dedicato a chi è all’interno della zona rossa è 800894545».
Il Veneto, il Piemonte e la Liguria hanno adottato un’ordinanza simile che sospende tutti gli eventi e le forme di aggregazione, compreso il carnevale di Venezia. Prevista anche la disinfezione dei treni. Intanto, chiuse scuole e università anche in Emilia Romagna e in Friuli Venezia Giulia.24 Chiusi asili e università in Trentino Alto Adige e sospese tutte le attività delle università di Genova. L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha disposto il rinvio della prova di ammissione al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia prevista per martedì 25 febbraio a cui erano attesi oltre 2800 candidati provenienti da tutta Italia.
LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, CDM ADOTTA DECRETO LEGGE PER GESTIRE E CONTENERE EMERGENZA. ECCO LE MISURE PREVISTE
Ma come mai così tanti contagi venuti alla luce tutti insieme? «Abbiamo un livello elevatissimo di screening sanitario – ha detto il capo della protezione civile Angelo Borrelli in conferenza stampa in mattinata – a cui si deve il numero più elevato di contagiati rispetto agli altri Paesi europei. Noi abbiamo verificato tutti i possibili casi, gli altri Paesi non hanno la stessa attenzione».
Non è ancora stato individuato il paziente zero, fonte del focolaio nel Nord Italia, per cui «risulta difficile formulare previsioni sulla diffusione del virus. L’unica misura concreta e valida da adottare – ha aggiunto il capo della protezione civile – è quella di chiudere questi territori».
Individuati infine diverse migliaia di posti letto in tutto il territorio nazionale in cui eventualmente mettere in quarantena i contatti stretti dei casi confermati: «L’esercito ha messo a disposizione 3412 posti letto in 1223 camere e l’aeronautica militare 1789 posti letto. Abbiamo inoltre fatto una ricognizione degli alberghi che siamo pronti ad utilizzare. Non abbiamo quindi problemi di strutture per il ricovero e l’assistenza personale di chi ne avrà bisogno», ha concluso Borrelli.
Foto: Flickr, Protezione civile
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO