Il commissario Ue per la Salute Kyriakides: «Tutti gli Stati membri devono essere pronti a fronteggiare la minaccia». Ma l’OMS rassicura: «Quattro pazienti su cinque hanno sintomi lievi, la mortalità è dell’1% in Cina e riguarda solo ultra-sessantacinquenni con altre patologie»
Una situazione che preoccupa ma la preoccupazione non deve trasformarsi in panico. Il coordinamento internazionale e lo scambio continuo di informazioni sono armi fondamentali per affrontare e combattere Covid-19, cosa che tutti i Paesi stanno facendo. Peraltro, nel mondo sono poco più di 80mila i contagiati, dei quali il 95% in Cina e solo il 5% negli altri Paesi. Altrettanto importante, anzi necessario, è vigilare per evitare cattive informazioni o dichiarazioni xenofobe che non aiutano i cittadini ma vanificano il lavoro fatto dalle istituzioni. L’Unione europea ha inoltre confermato il suo apprezzamento per il lavoro fatto dalle autorità italiane ed è al fianco del nostro Paese.
È quanto emerso al termine dell’incontro di questa mattina al ministero della Salute tra il ministro Roberto Speranza, il commissario Ue per la salute Stella Kyriakides, il presidente dell’OMS Europa Hans Klugge e il rappresentante dell’ECDC, Andrea Ammon.
«I virus nono conoscono né frontiere né confini – ha detto il ministro Speranza – ed è fondamentale un coordinamento con le istituzioni e organismi internazionali continuo e costante, che l’Italia sta facendo dal primo momento».
«Scambiare in tempo reale le informazioni e le misure da adottare è cruciale – ha aggiunto il Commissario europeo -, l’unico modo per avere azioni efficaci. Nei Paesi Ue siamo ancora nella fase di contenimento del virus, e dobbiamo aspettarci uno sviluppo della situazione. Tutti gli Stati membri devono essere pronti a fronteggiare la minaccia con test e analisi di laboratorio, e sviluppare la capacità di rintracciare chi è stato in contatto con i contagiati».
Il commissario Kyriakides ha poi ringraziato «i Paesi membri dell’Ue che hanno mantenuto aperte le frontiere, evitando misure sproporzionate e inefficaci. Importante poi che l’azione sia comune, se ci sono opinioni diverse può essere un problema, per questo è fondamentale il continuo coordinamento».
La Commissione europea fornirà sostegno economico ai Paesi membri per il materiale sanitario e i test di laboratorio e screening. Kyriakides ha ricordato che la Ue ha già stanziato 10 miliardi di euro per la ricerca su Covid-19 e annunciato che arriveranno altri 90 milioni con la collaborazione delle aziende farmaceutiche.
Klugge, dell’Oms, ha sottolineato che 4 su 5 contagiati hanno sintomi lievi, la mortalità è del 1% in Cina e ha riguardato solo persone otre i 65 anni e con altre patologie. «Non esistono ancora cure convalidate – ha concluso Klugge -. Si sta lavorando per un vaccino, per il quale potrebbe volerci più di un anno».
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