Il direttore della Casa Pediatrica Fatebenefratelli Sacco di Milano, Luca Bernardo: «Attenzione e prevenzione ma non allarmismo. Sotto i 12 anni mortalità allo 0,2%. Importante poi spiegare il virus ai minori e seguire alcune semplici norme igieniche»
I bambini sembravano al riparo dal coronavirus, invece i numeri ci dicono che anche per loro esiste la possibilità, seppur meno frequente, di contrarre la malattia. Per il professor Luca Bernardo, direttore della Casa pediatrica del Fatebenefratelli Sacco di Milano, è importante la prevenzione, ma nessun allarmismo.
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«Qualora ci siano attività di ricovero – spiega il professore – Regione Lombardia ha già identificato i luoghi dove possono essere indirizzati i bambini. Quello che fortunatamente possiamo dire è che dei 25 casi nel mondo in particolare in Cina, a Wuhan, tra i bambini più piccoli colpiti non ci sono stati decessi e sotto i 12 anni la mortalità è pari a uno 0,2%. Quindi vuol dire che bisogna vivere con serenità il momento. Si tratta di una infezione che si può anche sovrapporre ad altre infezioni, abbiamo la fortuna di avere una pediatria di famiglia a cui rivolgersi, oltre ai numeri messi a disposizione dalle Regioni e dal Governo. Importante è evitare il fai-da-te: attenzione sì, prevenzione sì, allarme no».
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«L’incubazione è ben nota – prosegue – la malattia è sempre più conosciuta, tanti colleghi hanno dato informazioni scientifiche. Avremo il vaccino, ma non ora, intanto occorre seguire comportamenti e norme di precauzione secondo le direttive di Governo, Regioni e tecnici». Ma come spiegare il virus ai bambini? «Dipende dall’età – precisa il professor Bernardo -. Ad un bambino piccolo è importante introdurre l’argomento perché ascoltano tutto, ma farlo attraverso un gioco, un disegno o un cartone animato. Agli adolescenti – invece – è necessario spiegare il coronavirus in maniera molto chiara, senza allarmismo. Quindi non significa che non devono più uscire e rimanere isolati dai coetanei, ma significa prestare attenzione a semplici regole di comportamento. Ad esempio, lavarsi spesso le mani con il sapone o con il disinfettante, areare le stanze, soprattutto quando c’è un ambiente molto umido. Non starnutire in faccia alle persone, meglio voltarsi, o farlo nella piega del gomito piuttosto che sulle mani o ancora usando un fazzoletto monouso» conclude Bernardo.