L’ex titolare della Salute, all’epoca dell’influenza suina Vice Ministro della Salute, racconta le differenze tra l’attuale emergenza e quella di allora. Poi dà la sua ricetta per salvare il Sistema sanitario pubblico: «Unica strada è modulare i ticket in base al reddito»
Correva l’anno 2009. A minacciare il mondo, in quella circostanza, era il virus A/H1N1, la cosiddetta influenza suina. Quando il virus esplose nel mondo, l’OMS non esitò nel mese di giugno a dichiarare la pandemia mondiale. All’epoca il Ministero della Salute era accorpato a Welfare e Politiche Sociali (titolare Maurizio Sacconi), ma ad affrontare l’emergenza per l’Italia c’era il Vice Ministro alla Salute Ferruccio Fazio, medico nucleare e pioniere in Italia nell’utilizzo della PET (Tomografia ad Emissione di Positroni) per attività clinica e di ricerca. Oggi Fazio è sindaco di Garessio, comune in provincia di Cuneo che gli ha dato i natali. Il parallelo tra l’attuale epidemia di coronavirus e quella di allora è inevitabile, anche se molte sono le differenze. «Vi sono differenze significative con l’emergenza H1N1 – spiega a Sanità Informazione -. Anche allora pensammo all’ipotesi di chiudere le scuole ma poi non ve ne fu bisogno. Però fu diverso rispetto ad oggi per ben tre motivi: l’epidemia arrivò d’estate, il virus era meno contagioso e c’era già un vaccino. E non sono differenze da poco».
Anche allora fu una sfida non facile per il Sistema sanitario nazionale: fu attivata un’unità di crisi, fu predisposto l’isolamento dei casi sospetti, si dovette procedere alla vaccinazione di massa. Certo, con una mortalità stimata dello 0,4 per mille, cioè inferiore all’influenza stagionale, faceva meno paura del COVID-19. Ma fu comunque una sfida organizzativa per il nostro Sistema sanitario. «Il nostro Sistema sanitario è preparato per affrontare questa emergenza – sottolinea Fazio -. Naturalmente, se aumenteranno i casi il problema sarà trovare ulteriori posti in terapia intensiva. Dopo qualche incertezza iniziale del governo, le ultime misure mi sembra che vadano nella direzione giusta».
Fazio, diventato poi Ministro della Salute nel dicembre 2009, interviene anche sulla polemica sui tagli al Sistema sanitario nazionale, che nell’ultimo decennio hanno portato a un taglio di ospedali, posti letto e personale. «C’è un solo modo per salvare il Sistema sanitario e consentire la sua sostenibilità – sostiene Fazio – ed è quello di aumentare il contributo delle classi più abbienti modulando i ticket in base al reddito. Noi stavamo cominciando a farlo».
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