Una multa di 485 milioni per Hsbc, Credit Agricole e JPMorgan. L’ha comminata la Commissione Europea nei confronti dei tre istituti che, insieme a Barclays, Crédit Agricole, HSBC, JPMorgan Chase, Deutsche Bank, RBS e Société Générale, avevano (secondo l’accusa) fatto cartello sui prodotti derivati di tassi di interesse in euro e di aver scambiato tra […]
Una multa di 485 milioni per Hsbc, Credit Agricole e JPMorgan. L’ha comminata la Commissione Europea nei confronti dei tre istituti che, insieme a Barclays, Crédit Agricole, HSBC, JPMorgan Chase, Deutsche Bank, RBS e Société Générale, avevano (secondo l’accusa) fatto cartello sui prodotti derivati di tassi di interesse in euro e di aver scambiato tra loro informazioni sensibili violando le regole dell’Unione europea sulle pratiche anti concorrenziali. Il cartello avrebbe agito tra il settembre 2005 e il maggio 2008.
I trader delle banche erano in contatto regolare fra loro attraverso chat aziendali o servizi di messaggeria istantanea allo scopo di distorcere il normale corso di fissazione dei prezzi per i derivati sui tassi in euro. In questo modo manipolavano il tasso a seconda delle loro esigenze sul trading o sulle politiche di prezzi. La sanzione segue l’accordo raggiunto con Barclays, Deutsche Bank, RBS and Société Générale nel dicembre 2013.
I derivati sui tassi di interesse sono prodotti finanziari utilizzati dalle società per gestire il rischio dalle fluttuazioni degli stessi tassi o per speculazioni finanziarie. Derivano dal livello dei tassi benchmark come il tasso interbancario Euribor, il quale è calcolato giornalmente dalle informazioni inviate da un panel di banche in teoria in maniera indipendente fra loro.
Come precisa la Commissione, qualsiasi persona o impresa vittima di un comportamento anticoncorrenziale può adire i tribunali degli Stati membri e chiedere i danni.