La rinnovata commissione nazionale al lavoro dopo nove mesi di “buco”. Il ministro Lorenzin: «Colpire chi non rispetta obblighi normativi». Il segretario FNOMCeO, Luigi Conte: «Chi è rimasto indietro, deve assolutamente mettersi in regola»
Maggiore accuratezza nelle verifiche e più sanzioni. Il nuovo corso sugli ECM si inaugura proprio mentre i medici arrivano al rush finale per l’aggiornamento professionale obbligatorio per legge.
La scintilla è partita dall’insediamento della nuova commissione nazionale per l’Educazione Continua in Medicina, ferma dal marzo scorso, e rinnovata solo la scorsa settimana. Una lunga fase di stasi che ha inevitabilmente prodotto un “vuoto” formativo come conferma il Segretario Generale della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri), Luigi Conte ai microfoni di Sanità informazione: «Il problema formativo ha risentito della crisi e dei tagli avvenuti in sanità. Lo confermano anche i dati forniti dal Co.Ge.A.P.S. (il Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie svolge funzione di anagrafica per l’ECM con un portale predisposto all’autenticazione e la profilazione degli utenti a garanzia delle Istituzioni di riferimento, ndr.). Si è registrato un decremento. Probabilmente il fatto che la commissione da marzo ad oggi non fosse stata rinnovata aveva fatto ipotizzare un fallimento del sistema ECM. Ovviamente non è così: l’obbligo persiste e chi è rimasto indietro, deve assolutamente mettersi in regola».
La formazione ECM resta obbligatoria, ma è chiaro che dovrà “cambiar pelle”. Lo ha fatto intendere anche il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin all’apertura dei lavori della commissione nazionale ECM, che presiede ed in cui figurano i Vice Presidenti Sergio Venturi (Coordinatore della Commissione Salute) e Roberta Chersevani, (Presidente della FNOMCeO) e i Componenti di diritto Francesco Bevere (Direttore Generale dell’Age.Na.S.) e Rossana Ugenti (Direttore generale delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute) mentre il Segretario della Commissione è Marco Maccari dell’Age.Na.S.
Oltre a sottolineare l’importanza di «dare sempre maggiore centralità al processo formativo per i professionisti della sanità e garantire standard elevati dell’offerta formativa a disposizione», il ministro si è soffermato sui provider accreditati, che secondo la Relazione sulle attività della Commissione nazionale per la formazione continua (CNFC), relativa al triennio 2012 – 2015, sono più di 1000. Di questi 390 sono quelli accreditati standard e 676 quelli accreditati provvisoriamente (sono invece 912 i casi di provider cancellati, sospesi, inammissibili, trasferiti ai sistemi regionali e con diniego). «Verrà dato – ha annunciato in tal senso il ministro Lorenzin – maggiore impulso alle attività di verifica sul territorio, al fine di monitorare il corretto svolgimento degli eventi formativi».
Va tenuto conto che sta cambiando il modo di aggiornarsi: negli oltre 101.424 (33.025 nel 2012, 33.613 nel 2013 e 34.786 nel 2014) eventi formativi svolti e registrati nel sistema nazionale ECM del sito Age.Na.S., infatti, una netta crescita è stata quella della Formazione a Distanza. Anche se gli eventi residenziali restano la maggioranza, i corsi on line piacciono sempre di più rispetto a seminari, congressi e workshop. Il tempo e le risorse risparmiati seguendo le e-lessons sul web, i medici preferiscono utilizzarli per la loro professione o per dedicarli alla vita privata.
Il ministro della Salute ha anticipato, inoltre, che la commissione lavorerà ad un «nuovo accordo Stato – Regioni sulla materia. La definizione di un’offerta formativa adeguata ai bisogni delle diverse professioni deve essere accompagnata – ha chiarito ancora Beatrice Lorenzin – da meccanismi di verifica efficaci per colpire coloro che non rispettino gli obblighi previsti dalla normativa».
Già quest’anno sono stati, ad ogni modo, depennati oltre 6mila medici non in regola con i crediti ECM. Più corretto, allora, affermare che con il lavoro della nuova commissione si prosegue dunque sulla strada di controlli sempre più stringenti, ma effettuati a tutela della categoria. «I controlli, anche più stringenti, sono sempre i benvenuti – chiosa il Segretario generale della FNOMCeO, Luigi Conte – perché quando esistono delle regole è giusto che venga fatto tutto il possibile per farle rispettare. Al contempo, però, noi medici dobbiamo essere messi nelle condizioni migliori per adempiere agli obblighi di legge».