Salute 23 Aprile 2020 09:24

Campania, ancora stand-by sui test sierologici. Confronto serrato tra Regione e laboratori

Ciaramella (Consigliere Regione Campania): «Rete laboratoristica partner fondamentale, lavoriamo per trovare un’intesa che guidi fase 2»

Una partenza a macchia di leopardo, nelle varie Regioni, per i test sierologici che attestano la presenza in un organismo degli anticorpi Igg e Igm contro il Coronavirus. In Lombardia si comincia oggi nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi: una svolta importante per accelerare la ripartenza dell’attività produttiva. Ben diversa la situazione in Campania, dove, all’indomani dell’ordinanza regionale che consente, a partire dal prossimo lunedì, la riapertura di librerie, cartolerie e ed esercizi di ristorazione (solo per attività di consegna a domicilio), l’avvio dei test sierologici è in una fase di stallo.

Nei giorni scorsi la Regione aveva bloccato la partenza di questi test nei laboratori privati, stroncando sul nascere la richiesta da parte delle associazioni di categoria dei centri di analisi, con la motivazione di “dover aspettare l’esito della sperimentazione nazionale da parte del Ministero della Salute”. La Regione Campania, finora, ha autorizzato l’uso di questi test solo in casi ben precisi nelle strutture pubbliche e per il personale sanitario.

LEGGI ANCHE: TAMPONI E TEST SUGLI ANTICORPI, IL RUOLO DEI LABORATORI PRIVATI NELLA LOTTA AL COVID-19

La cautela è d’obbligo, come ha confermato ai nostri microfoni la presidente nazionale della Federazione Italiana Biotecnologi, la dottoressa Antonella Carillo, cui abbiamo chiesto un parere tecnico: «Non si conoscono gli effetti nel lungo periodo del virus SARS-CoV-2 e la comunità scientifica, oggi, non può far altro che basarsi su nozioni apprese da altri tipi di virus. Dunque – afferma Carillo – anche il livello e la durata della protezione offerta dagli anticorpi va riconsiderata alla luce del nostro attuale grado di conoscenza del COVID-19. I test sierologici indicano soltanto se il soggetto sia venuto o meno in contatto con il virus senza riuscire a dare alcuna certezza sul quando ciò sia effettivamente accaduto, e se, al momento dell’esecuzione del test, il virus fosse ancora presente nell’organismo. Questi test pertanto non riescono a dare indicazioni sull’attuale rischio per la salute del singolo soggetto e di chi gli è accanto – conclude – pur dimostrandosi utili per lo studio epidemiologico ed immunologico di risposta al virus».

Eppure, nell’imminenza della fase 2, l’esigenza di una sorta di “patentino d’immunità” si fa sempre più pressante per tutti lavoratori della filiera produttiva del Mezzogiorno d’Italia. Abbiamo intervistato la Consigliera Regionale PD della Regione Campania Antonella Ciaramella, impegnata nel mediare il confronto tra le realtà laboratoristiche private della sanità territoriale e le istituzioni regionali. «L’essenza della fase 2 sarà la sicurezza di tornare al lavoro e per le strade. Ci sono alcuni strumenti fondamentali come le mascherine e i dispositivi di protezione, ma anche la conoscenza è un’arma importante per affrontare il virus sul lungo periodo – dichiara Ciaramella -. Con le analisi il quadro epidemiologico si chiarirà e avremo un’idea più precisa della diffusione e, quindi, del rischio di diffusione e delle misure più adatte a scongiurarlo. Conoscere il rischio è, infatti, il primo passo per contenerlo. E in questo la rete laboratoristica sarà un partner fondamentale».

LEGGI ANCHE: TEST SIEROLOGICI, IL PRESIDENTE DEL POLICLINICO SAN MATTEO DI PAVIA FRENA L’ENTUSIASMO: «NON SONO IL VACCINO, DOVREMO CONVIVERE COL VIRUS»

La difformità sul territorio nazionale nell’applicazione di questi test di screening potrebbe essere la spina nel fianco per una ripartenza coerente. «Non esiste purtroppo al momento in Italia un accordo sugli esami da farsi e sul bacino di persone al quale farli, e ritengo che questo problema vada affrontato e risolto – spiega la Consigliera regionale -. Nel mio ultimo incontro con oltre 45 rappresentanti delle diverse realtà dei laboratori campani, sono uscite diverse proposte costruttive che porterò all’attenzione della Regione. È essenziale – continua –  in questo frangente, instaurare un dibattito aperto e continuo tra politica e realtà scientifiche. Solo attraverso lo scambio di informazioni e la fiducia possiamo arrivare a politiche condivise che guidino la fase 2».

La posta in gioco è alta: si tratta di riavviare l’attività produttiva anche nei servizi accessori, di ripristinare un mondo del lavoro con nuove regole in materia di sicurezza e prevenzione, per tutelare tutto il personale coinvolto e le loro famiglie: «L’obiettivo nel mondo del lavoro deve essere la maggiore sicurezza possibile sulla base dell’evidenza scientifica – afferma Ciaramella -.  Come consigliere regionale non sta a me pronunciarmi sull’efficacia di questo e quell’esame. Il mio compito è portare all’attenzione della Giunta e del Consiglio Regionale l’esperienza e il parere autorevole di una parte importante della sanità territoriale campana – i laboratori d’analisi in questo caso – in modo tale – conclude – che le decisioni istituzionali si fondino su informazioni ampie, verificate e rappresentative».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
Rivoluzione digitale in Sanità, la Campania ai blocchi di partenza nonostante le difficoltà
«La pandemia ha scaldato i motori dell’innovazione, ora sotto con la sfida del PNRR»
Prevenzione tumori, quando l’unione (tra Asl e farmacie) fa la forza
Il nuovo accordo siglato tra Asl Napoli 1 Centro e Federfarma Napoli per rendere l’offerta di screening oncologici più capillare ed efficiente
Psicologo di base, al via il progetto in Campania in attesa di una legge nazionale
Semaforo verde dalla Corte Costituzionale dopo il ricorso del Governo contro la legge regionale 2020. AUPI: «Una decisione che finalmente valorizza una visione olistica della salute. Ora piena sinergia tra le figure assistenziali del territorio»
Salute, Paola Boldrini (Pd): «Bene Consulta, ora approvare Ddl su psicologo delle cure primarie»
«La Consulta ha dichiarato legittime le norme che prevedono la possibilità per i medici di medicina generale e per i pediatri di libera scelta di aderire ai modelli organizzativi multi-professionali nei quali sia presente, tra l’altro, anche la figura dello psicologo di cure primarie» spiega la senatrice Pd
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...