Lavoro 30 Aprile 2020 12:00

Al Santi Paolo e Carlo di Milano 100 medici e operatori sanitari positivi al Covid monitorati con la telemedicina

Il direttore generale Stocco: «Video chiamata giornaliera per controllare temperatura, saturazione e pressione a tutti i positivi asintomatici, e per i dipendenti al lavoro al via i test sierologici». Per i pazienti inaugurato il tampone drive in

di Federica Bosco

Sono oltre cento i medici e gli operatori sanitari degli ospedali Santi Paolo e Carlo di Milano positivi al coronavirus, tutti asintomatici oggi in quarantena, che hanno aderito al progetto di telemedicina per il monitoraggio a distanza di malati Covid. A gestire il servizio, i colleghi della medicina del lavoro che ogni giorno verificano temperatura, pressione sanguigna e saturazione periferica di ossigeno, come spiega il direttore generale Matteo Stocco. 

«È una sperimentazione che abbiamo fatto vagliare dal comitato etico e prevede il monitoraggio dei nostri collaboratori che sono a casa in quarantena dopo essere stati positivi al Covid. Non si tratta di sintomatici, ma comunque di tutti positivi al tampone perché abbiamo fatto uno screening a tutti gli asintomatici che erano entrati in contatto con pazienti o colleghi positivi, ed è un sistema che permette un monitoraggio giornaliero di alcuni parametri come la saturazione del sangue e la temperatura corporea. Inoltre, è previsto un colloquio con il medico di medicina del lavoro che fa alcune domande sullo stato di salute. L’adesione è stata pressoché totale».

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«Il servizio – prosegue Stocco – è stato reso possibile grazie alle cospicue donazioni al Santi Paolo e Carlo, e ci consente una verifica puntuale e giornaliera dello stato di salute, sperimentando al contempo la telemedicina in ambiti che non sono quelli standard, ma che guardano più al benessere degli individui».

Chi invece è operativo, da oggi, a fine turno, può sottoporsi al test sierologico per la ricerca di anticorpi neutralizzanti: «Per noi è molto importante questo servizio. Già avevamo attuato i tamponi sui pazienti asintomatici proprio per capire come e quando il virus avesse contagiato i nostri collaboratori, oltre alla misurazione della temperatura corporea in ingresso delle strutture ospedaliere. Questo ci aveva consentito di tenere sotto controllo la situazione, e quindi ora incentiviamo il test perché riteniamo che tutti debbano avere questo dato che consente di verificare se hanno o meno incontrato il Covid nel loro percorso, non solo sul lavoro, ma anche nelle mura domestiche».

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Massima attenzione non solo al personale, ma anche a tutti coloro che devono effettuare tamponi di controllo. Per evitare contagi al Santi Paolo e Carlo è stato allestito il servizio drive in. «Al richiamo dei pazienti che non sono stati ricoverati, ma sono usciti dal nostro pronto soccorso con una diagnosi di Covid e messi in quarantena, abbiamo allestito nel parcheggio un servizio drive in. Quindi i pazienti non scendono neppure dall’auto, entrano, si fermano, vengono tamponati e vanno via. È funzionale e anche simpatico da vedere, perché riporta ad alcuni video che abbiamo visto in questi giorni in altri Paesi del mondo», conclude Stocco.

 

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