Nella versione non ancora definitiva del nuovo decreto, stato di emergenza prorogato fino a gennaio 2021 e abolizione dell’Iva su tutti i prodotti necessari alla lotta al virus, dalle mascherine ai camici, fino a dicembre 2020
3,250 miliardi di euro alla Sanità. La cifra è scritta molto chiaramente nell’ultima bozza del decreto “Rilancio”, 258 articoli, vicina all’approvazione ma che potrà essere soggetta a ulteriori modifiche. La somma si aggiungerebbe ai 1,4 miliardi già concessi dal “Cura Italia” con l’obbiettivo di rinforzare il Sistema sanitario nazionale, provato dalla gestione dell’emergenza Covid-19.
Saranno gli ospedali a beneficiare della cifra maggiore, 1,467 miliardi, seguiti a stretto giro dall’assistenza territoriale che avrà 1,256 miliardi. Il resto andrà a finanziare il personale sanitario: 430 milioni per i lavoratori attuali e 95 milioni per 3.800 nuovi contratti di specializzazione medica.
Il decreto “Rilancio” immagina un’Italia che avrà a lungo a che fare con il virus e dovrà saperlo combattere. Anche per questo all’interno si proroga di 6 mesi ulteriori lo stato di emergenza istituito da Giuseppe Conte lo scorso febbraio. Sarebbe scaduto a luglio 2020, mentre con questa modifica rimarrà in vigore fino a gennaio 2021. Resta anche la ferma intenzione, già accennata con il calmiere imposto dal commissario Domenico Arcuri, ad abolire l’Iva su mascherine e prodotti di contrasto al virus fino a dicembre 2020.
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TERRITORIO. Alla medicina del territorio, non a caso posta in evidenza nell’articolo 1 del decreto, va il ruolo centrale dell’Italia che riparte. Monitorare, isolare e trattare i contagi sul nascere dovrà essere la priorità. Di questa attività è richiesta ampia implementazione, anche con la concessione alle Regioni della possibilità di stipulare contratti di locazione di strutture alberghiere, ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità.
Dal 15 maggio 2020 aziende e enti del Ssn potranno conferire incarichi di lavoro autonomo e co.co.co a non più di 8 unità infermieristiche ogni 50mila abitanti, per infermieri che non si trovino in rapporto di lavoro subordinato con altre strutture sanitarie. Per le attività assistenziali agli infermieri andrà un compenso lordo di 30 euro a ora, per massimo 35 ore settimanali. Stesso tipo di contratto anche per gli assistenti sociali, uno per ogni Unità e per massimo 24 ore settimanali.
OSPEDALI. Negli ospedali, all’articolo 2, verrà resa strutturale la dotazione di almeno 3.500 posti letto di terapia intensiva e di 4.225 in semi-intensiva, per un incremento del 70% rispetto al pre-pandemia. Sarà disponibile, per massimo 4 mesi dalla data di attivazione, una dotazione di 300 posti letto divisi in 4 strutture movimentabili, 75 per ognuna.
La separazione dei percorsi deve diventare strutturale, insieme alla ristrutturazione dei Pronto soccorso in aree distinte per pazienti sospetti Covid e non. Le Regioni vengono inoltre autorizzate a implementare i mezzi di trasporto dedicati ai trasferimenti secondari di pazienti Covid-19, ai trasporti interospedalieri e alle dimissioni protette di pazienti non affetti. Anche per questo si potrà assumere ulteriore personale dal 15 maggio.
SPECIALIZZANDI. 3.800 le nuove borse di studio disponibili. Nell’articolo 3 si specifica che gli incarichi di lavoro per gli specializzandi di ultimo e penultimo anno – già previsti in “Cura Italia” – dureranno 6 mesi con possibilità di proroga fino al 31 dicembre di quest’anno. L’attività verrà riconosciuta ai fini del ciclo di studi che conduce al conseguimento del diploma di specializzazione. Gli specializzandi restano iscritti alle relative scuole di specializzazione universitaria e continuano a ricevere il compenso previsto, eventualmente integrato.
Si prevede, inoltre, nell’articolo 10, la possibilità per le Regioni di incrementare i fondi della contrattazione integrativa per riconoscere al personale sanitario dipendente del Ssn impiegato nel contrasto al virus, un premio fino a 1000 euro.
NUOVE ASSUNZIONI. Ulteriori assunzioni sono previste per concorsi pubblici straordinari al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità. Contratti non superiori a tre anni a soggetti individuati per titoli e prova orale, anche telematica. Le posizioni riguarderanno: 40 dirigenti sanitari medici, 12 dirigenti sanitari veterinari e 91 funzionari tecnici della prevenzione, più 7 ingegneri biomedici. Al Ministero 13 dirigenti di livello non generale, di cui 12 non sanitari, e 24 unità di personale non dirigenziale. Potenziata anche la sanità militare, con l’arrivo di 170 nuove unità.
FARMACI E TERAPIE. Si prorogano, con gli articoli 11 e 12, il periodo di validità della prescrizione medica dei farmaci classificati in fascia A per ulteriori 30 giorni e i diversi piani terapeutici per persone con disabilità. Per i pazienti già in trattamento con i medicinali con ricetta scaduta e non utilizzata, la validità è prorogata per una durata di 60 giorni dalla data di scadenza.
Con l’articolo 18 si stabilisce un incremento di 1.500 milioni di euro per il rifinanziamento del Fondo emergenze nazionali, di cui 1.000 da destinare agli interventi di competenza del commissario straordinario Arcuri.
ABOLIZIONE IVA. Infine, l’eliminazione dell’Iva fino al 31 dicembre 2020 per i prodotti sanitari al centro della lotta contro il virus. Oltre alle mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, anche ventilatori polmonari, pompe infusionali e peristaltiche per nutrizione enterale, tubi endotracheali, termometri, tute, articoli di abbigliamento protettivo, tamponi, provette sterili e ogni tipo di detergente disinfettante per mani.
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