Lavoro e Professioni 11 Maggio 2020 16:03

Dal perossido d’idrogeno ai Dpi, arriva il decalogo UNID per la ripresa dell’attività dell’igienista dentale. Focus sugli ‘operatori fragili’

«Il documento è stato elaborato facendo riferimento alla bibliografia scientifica attualmente disponibile» spiega il presidente UNID Domenico Tomassi. Particolare attenzione alla contaminazione di aerosol: nel decalogo le regole per riprendere in sicurezza

Un decalogo rivolto agli igienisti dentali per aiutare questi professionisti a rientrare in sicurezza sul posto di lavoro mettendo in atto tutte le procedure necessarie ad evitare il contagio da Covid-19. È l’iniziativa lanciata dall’UNID, l’Unione Nazionale Igienisti Dentali, in attesa del “Tavolo tecnico sull’Odontoiatria” istituito dal Ministero della Salute. Gli studi dentistici sono un ambiente a rischio, considerato che il virus si diffonde prevalentemente attraverso i droplets, le goccioline del respiro della persona infetta. Per questo rispettare i protocolli di contenimento del rischio biologico è essenziale.

«UNID nella nuova veste di Associazione Tecnico Scientifica ha voluto manifestare la vicinanza ai colleghi in questo particolare momento della nostra vita privata e professionale, condividendo un documento dedicato a noi e alla nostra ripresa lavorativa» spiega il Presidente Nazionale Domenico Tomassi, che aggiunge: «Il documento è stato elaborato facendo riferimento alla bibliografia scientifica attualmente disponibile. Sappiamo bene che le informazioni sono in continua evoluzione, per questo è stata predisposta un’area del sito nella quale inseriremo eventuali importanti aggiornamenti».

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Fondamentale il corretto utilizzo dei Dpi, anche se tuttora sono di non facile reperimento. «Siamo alle prese con un virus nuovo che stiamo imparando a conoscere, – commenta il Segretario Nazionale UNID Sandro Sestito -. L’esperienza ci supporterà nell’applicazione di misure protettive aggiuntive a quelle che già venivano abitualmente messe in atto. Purtroppo la situazione emergenziale ha portato a ridurre in modo sensibile i DPI presenti sul mercato e quindi il reperimento risulta più complesso dovendosi scontrare con la verifica di diverse certificazioni anche estere. Ci confronteremo con la necessità di un abbigliamento che potrebbe essere più ingombrante e l’esigenza di gestire diversamente le terapie cercando di ridurre il più possibile la quantità di aerosol prodotto».

Tra i suggerimenti, un punto è dedicato alle aziende del settore e ai ricercatori per indirizzare l’attenzione all’eventuale utilizzo del perossido didrogeno in varie concentrazioni per contenere la carica virale dell’aerosol, e da impiegare quindi in diversi momenti dell’attività clinica. La contaminazione di aerosol è una condizione sempre presente durante le procedure dentali, soprattutto in concomitanza dell’utilizzo di una strumentazione meccanica come quella degli ultrasuoni. «Ridurne quindi la carica infettiva in questa fase di rientro all’attività clinica post Covid-19 diventa di fondamentale importanza per la sicurezza dell’igienista dentale e del paziente stesso – sottolinea Ambra Pelliccia, tesoriere UNID -. Con la raccolta delle informazioni riguardo l’utilizzo del perossido di idrogeno come sciacquo pre-operatorio e come sanificazione delle superfici, proponiamo la lettura del punto 6 del decalogo ad aziende e ricercatori esperti del settore odontoiatrico, poiché si può pensare essere plausibile, ma da confermare con ulteriori studi scientifici, l’utilizzo del perossido di idrogeno anche all’interno dei circuiti idrici dei riuniti odontoiatrici e nei serbatoi esterni degli ablatori, ed effettuare così una decontaminazione continuativa durante la procedura clinica dell’igiene orale professionale».

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«Tra le indicazioni è importante dedicarsi anche al professionista approfondendo il delicato tema degli operatori fragili. A questo decalogo hanno collaborato due igieniste dentali in gravidanza, ma potrebbero esserci colleghi con patologie croniche o altro; ecco perché sarà importante capire come comportarsi, se sarà opportuno tornare a lavoro. Siamo una categoria professionale altamente esposta» sottolinea Stefania Piscicelli, Vice Presidente UNID.

«Altro approfondimento riguarda l’aspetto comunicativo – aggiunge Piscicelli -. Sarà più difficile comunicare, entrare in empatia con i nostri pazienti e trasmettere motivazione indossando tutti i DPI necessari. All’interno del decalogo ci sono consigli pratici. Stiamo vivendo un periodo storico di profondi cambiamenti, ecco perché ci è sembrato opportuno dedicare delle attenzioni anche all’aspetto emotivo. L’igienista dentale al tempo del Covid-19 dovrà dimostrare di essere resiliente, motivato e preparato, e se dovesse riscontrare difficoltà non dovrebbe esitare nel chiedere aiuto. Supereremo con la nostra professionalità questa importante prova, ricordiamoci che anche noi apparteniamo alla categoria delle professioni sanitarie con competenza e capacità».

 

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