di Segretariato Italiano Giovani Medici SIGM
E’ passato ormai un anno da quando, il 6 maggio 2019, l’Osservatorio Nazionale per la Formazione Medica Specialistica (ONFMS), fino ad allora in carica ha terminato il suo mandando senza essere riattivato secondo quanto previsto dal D. Lgs 368/99. Un lunghissimo anno in cui ogni giorno, insieme ai colleghi specializzandi tutta Italia, abbiamo sperato invano che finalmente venisse riattivato.
Ma sappiamo anche che questo non è stato un anno ordinario: le inaspettate dimissioni del Ministro Fioramonti, la nuova nomina al Rettore Manfredi e i tempi tecnici che qualunque cambiamento simile necessariamente richiedono, e infine la pandemia COVID-19. Un evento che non ha conosciuto precedenti, e che ci ha visti tutti impegnati a vari livelli contro un virus sconosciuto per provare a limitarne i danni.
Tuttavia, quanto accaduto nella fase acuta di questa epidemia ha smascherato – come mai prima – criticità strutturarli importanti del sistema formazione – lavoro medico e le modalità emergenziali con cui si è provato a porre soluzioni destano grandi preoccupazioni in noi giovani medici.
L’emergenza Covid-19 ha fatto (ri)emergere criticità in parte o del tutto già note, ma troppo spesso volutamente ignorate. Infatti, malgrado l’eroico sforzo dei medici italiani, il territorio si è trovato impreparato ed abbandonato nella gestione dell’emergenza. Pertanto, se volessimo trarre qualche insegnamento dagli ultimi terribili mesi che il nostro Paese ha affrontato, non potremmo ignorare la necessità di cambiamento di un modello di Sanità che si è rivelato non più compatibile con i nuovi bisogni di salute. Alla luce di ciò vogliamo ribadire, come storicamente sempre la nostra Associazione ha sostenuto, la necessità di una valorizzazione della formazione specifica in medicina generale, proponendone un’evoluzione a disciplina accademica con l’istituzione della “Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e Cure Primarie” e la creazione di un Settore Scientifico Disciplinare.
Ricordiamo fra l’altro come – in tutta Europa – la formazione specifica di medicina generale sia incardinata in un percorso specialistico. Un’evoluzione in tal senso garantirebbe tra qualche anno la dotazione sufficiente di specialisti a vocazione territoriale adeguatamente formati.
Stessa riflessione coinvolge anche tutto il resto dei futuri specialisti, che allo stesso modo andrebbero per tempo programmati in numero e tipologia e le cui competenze andrebbero certificate nel corso di un percorso di formazione volto all’eccellenza. In questa direzione, a partire dal 2017, l’ONFMS ha introdotto per la prima volta in Italia un sistema di valutazione e un monitoraggio continuo delle Scuole di Specializzazione, che – arrivato al terzo giro di boa – iniziava a dare i suoi frutti, non con poche difficoltà.
Ma in tal senso una buona notizia c’era già stata con il potenziamento previsto dalla legge di bilancio 2020 con l’introduzione di una tecnostruttura di supporto alle attività dell’ONFMS e l’introduzione di metodologie e strumenti per la pianificazione del fabbisogno di medici a sostegno delle Regioni e delle Università. Ma purtroppo ad oggi anche questo capitolo risulta essere in stallo.
Pertanto, per il bene del Paese, crediamo fermamente che le tematiche della qualità, competenze e dimensione della workforce sanitaria del futuro debbano meritare un posto prioritario nella Agenda del MUR.
In particolare, dal nostro punto di vista risultano indifferibili una serie di azioni tra di loro connesse al fine di tornare a lavorare all’indispensabile miglioramento della formazione medica specialistica in Italia:
Certi nella solerzia con cui il Ministro vorrà intervenire nel merito delle problematiche sollevate, rimettiamo a lui le nostre speranze per il futuro della sanità del Paese.
Segretariato Italiana Giovani Medici SIGM
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO